Pediatria: Zanini (Asl Lecco), “in Italia solo 202 letti in terapie intensive. Fare rete con modello hub&spoke che valorizzi eccellenze”

Per fortuna il Covid-19 ha colpito i bambini in maniera molto meno grave rispetto alla popolazione adulta perché “le terapie intensive pediatriche nel nostro Paese sono poche, 23 in tutto, mediamente di piccole dimensioni, distribuite in modo non omogeneo sul territorio nazionale e in un numero nettamente inferiore alle terapie intensive neonatali pari a 116”, afferma Rinaldo Zanini, pediatra, già direttore del dipartimento Materno infantile dell’Azienda ospedaliera di Lecco, intervenuto oggi alla seconda giornata del 76° Congresso italiano di pediatria, organizzato dal 25 al 28 maggio su piattaforma digitale.
“Complessivamente – prosegue l’esperto – i letti di terapia intensiva pediatrica in Italia sono circa 202 con una media di 3 posti letto per 1 milione di abitanti, ben al di sotto della media europea pari a 8”. Con forti differenze regionali: dai 2 letti ogni milione di abitanti della Puglia ai 10,6 della Liguria, passando per alcune regioni che non hanno alcun posto letto di terapia intensiva pediatrica (Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Umbria, Abruzzo, Sardegna Molise, Basilicata). Come migliorare la risposta assistenziale che oggi le terapie intensive pediatriche sono in grado di offrire? “Ci sono eccellenze straordinarie nel nostro Paese, ma manca una rete e occorrono più posti letto”, risponde Zanini. secondo il quale occorre fare rete “definendo un modello hub&spoke che abbia la capacità di intercettare nei piccoli ospedali sul territorio gli eventi critici di area pediatrica e quindi distribuire i pazienti” e “valorizzi le eccellenze”.

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