Coronavirus Covid-19: Commissione Ue porta in tribunale AstraZeneca. “Violato il contratto per fornitura vaccini”. Chiesta maxi multa

foto SIR/Marco Calvarese

La Commissione europea porta in tribunale AstraZeneca con l’accusa di “aver violato in flagrante” il contratto per i vaccini contro il Covid-19. L’Ue chiede ora una maximulta all’azienda. Lo si apprende dai media belgi secondo i quali l’udienza in corso, in un tribunale belga, con i rappresentanti di entrambi le parti, proseguirà fino a venerdì. In particolare, l’Ue accusa l’azienda farmaceutica di aver esportato 50 milioni di dosi dallo stabilimento olandese Halix, a Leida, verso Paesi terzi. L’esecutivo Ue critica l’azienda farmaceutica “per non aver mobilitato rapidamente il massimo della sua capacità produttiva in Europa per rifornire i Paesi Ue” con le dosi di vaccino. Per questa ragione Rafael Jeffareli, avvocato che rappresenta gli interessi della Commissione Ue, ha chiesto che al gruppo svedese-britannico vengano inflitte sanzioni per almeno 10 milioni di euro e “dieci euro per dose e per giorno di ritardo” se il programma di consegna non è rispettato. Nel dettaglio, l’Ue accusa AstraZeneca di aver consegnato al momento “solo 30 milioni di dosi di vaccino nel primo trimestre del 2021, ovvero il 25% delle quantità promesse” secondo il contratto concluso lo scorso settembre.
L’azienda però non ci sta e nega qualsiasi violazione dell’accordo ritenendo “senza fondamento” l’azione intrapresa dall’Ue in tribunale. La questione è delicata perché sembrerebbe che proprio la consegna di un numero fortemente minore di dosi da parte della casa farmaceutica, abbia causato un rallentamento nelle campagne di vaccinazione in Europa negli scorsi mesi. Il dibattito in tribunale ruota intorno all’interpretazione della nozione di “migliori sforzi ragionevoli” per soddisfare il cliente, quindi i Paesi europei. Secondo la Commissione Ue, questi sforzi non sono stati compiuti da Astrazeneca, che avrebbe, invece, favorito per molto tempo l’approvvigionamento del Regno Unito, a scapito dell’Ue. Su questo punto l’avvocato dell’Ue ha insistito in aula: “I migliori sforzi ragionevoli implicano flessibilità! Perché il passaggio dal sito di Halix (verso l’Ue) è iniziato solo il 13 ottobre?”. L’avvocato ha poi sottolineato che “AstraZeneca non ha nemmeno utilizzato tutti gli strumenti a sua disposizione” e sostiene che “il gruppo potrebbe in questo momento mobilitare sei siti di produzione” per rispettare il programma.
I ritardi nelle consegne non sembrano finiti, anche per questo trimestre si prevede che Astrazeneca fornirà solo 70 dei 180 milioni di dosi inizialmente promesse. La Commissione europea aveva perciò annunciato, il 26 aprile, di aver intrapreso un’azione legale contro l’azienda. In totale il contratto prevede il rifornimento ai Paesi Ue di 300 milioni di dosi. Al momento sono quattro le aziende con cui l’Ue ha stretto degli accordi per la produzione e distribuzione dei vaccini autorizzati dall’Ema: Astrazeneca, Pfizer, Moderna e Johnson&Johnson. Mentre nei giorni scorsi si svolgeva a Bruxelles il Summit straordinario tra i leader europei, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen ha rassicurato tutti sulla situazione della campagna vaccinale nell’Ue. Su Twitter la presidente von der Leyen ha detto che entro questa settimana “metà degli adulti dell’Ue avrà ricevuto la prima dose di vaccino”. Secondo i dati della Commissione Ue, “trecento milioni di dosi” sono già state inoculate, sono state effettuate “245 milioni di vaccinazioni e il 46% della popolazione adulta dell’Ue ha ricevuto almeno una dose”. La decisione del tribunale sulla causa in corso tra l’Ue e AstraZeneca dovrebbe arrivare entro un mese.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa