Pasqua: mons. Toso (Faenza), “con il Sinodo della Chiesa italiana saremo chiamati a viverla in continuazione”

“Nella Quaresima non abbiamo voluto digiunare e pregare per digiunare e per pregare semplicemente. Abbiamo digiunato e pregato per essere più ricettivi rispetto all’opera di rinnovamento della Chiesa e del mondo operata da Cristo redentore, morto e risorto”. Lo scrive il vescovo di Faenza-Modigliana, mons. Mario Toso, nell’editoriale del settimanale diocesano “Il Piccolo”. “Il percorso quaresimale è stato periodo di ulteriore conversione verso la Parola di Dio – aggiunge -, periodo di riconciliazione con i propri fratelli, di condivisione dei beni materiali e dei beni spirituali, per dare maggiore compimento al disegno di Dio nella nostra storia”.
Soffermandosi sul percorso sinodale che la Chiesa italiana sta per intraprendere, il presule evidenzia che avrà come poli per l’ascolto, la preghiera, il discernimento: l’annuncio, la fraternità solidale e la conversione pastorale. “Questi aspetti ci saranno precisati e spiegati meglio nei prossimi mesi. Saremo chiamati a vivere la Pasqua in continuazione, al fine di rendere le nostre famiglie, comunità e associazioni sempre più capaci di essere testimoni credibili del Risorto in questo tempo”. Infine, il vescovo segnala che il Sinodo non sarà solo un “momento in cui non sarà coinvolta la Chiesa italiana nei suoi vertici e nelle rappresentanze delle varie diocesi”. “Prevederà, come sembra sia stato detto, momenti sinodali anche a livello di Chiesa locale”.

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