Messa In Coena Domini: card. Re, “L’Eucaristia è appello all’amore fraterno e invito a non abbandonare nessuno”

“L’Eucaristia è una realtà non solo da credere, ma da vivere”. Ne è convinto il card. Giovanni Battista RE, decano del Collegio cardinalizio, che ha presieduto nella basilica di San Pietro la Messa “In coena Domini”, anche quest’anno a causa del Covid senza il rito della lavanda dei piedi. “L’amore di Cristo per noi ci impegna a dare testimonianza di amore reciproco da parte nostra”, ha proseguito il cardinale nell’omelia: “L’Eucaristia è appello all’apertura verso gli altri, all’amore fraterno, al saper perdonare e al venire in aiuto di chi è in difficoltà; è invito alla solidarietà, al sostenerci l’un l’altro, a non abbandonare nessuno; è richiamo all’operoso impegno per i poveri, per i sofferenti, per gli emarginati; è luce per riconoscere il volto di Cristo nel volto dei fratelli, specialmente delle persone ferite e più bisognose”. “Il secondo mistero che ricordiamo questa sera è l’istituzione del sacerdozio cattolico”, ha sottolineato Re: “Cristo, il vero sacerdote, ha detto agli apostoli: ‘Fate questo – cioè il sacramento dell’Eucaristia – in memoria di me’. E tre giorni dopo, la sera della domenica di Pasqua, agli apostoli ha detto anche: ‘Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui rimetterete i peccati saranno perdonati’. In questo modo Cristo irradiò sugli apostoli i poteri sacerdotali, perché l’Eucaristia e il sacramento del perdono continuassero ad essere rinnovati nella Chiesa; fece all’umanità un dono incomparabile”.

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