Pasqua: mons. Muser (Bolzano), “sia piena di coraggio e di gioia di vivere, per guardare tutto con gli occhi della speranza”

“Auguro a tutti noi una Pasqua piena di coraggio e di gioia di vivere: non per vedere tutto rosa, ma per guardare con gli occhi della speranza”. Lo ha scritto mons. Ivo Muser, vescovo di Bolzano-Bressanone, nel messaggio alla diocesi per la Pasqua.
“La Pasqua non deve mai venire a mancare!”, ammonisce il vescovo, osservando che “neanche il Covid ha questo potere. Proprio una tale sfida a livello globale può rendere chiaro il significato della fede pasquale. Questa fede non distoglie l’attenzione dalla durezza della vita, dal dolore della sofferenza e della morte, dalle crudeltà di cui le persone sono capaci. Né questa fede minimizza le numerose conseguenze della pandemia sul piano umano, sociale ed economico”.
Mons. Muser si sofferma poi sulla “speranza” che “è la prospettiva della Pasqua”. “Sperare – spiega – significa oltrepassare limiti, non essere assorbiti nel qui e ora, non restare fermi semplicemente a una prospettiva solo umana, intramondana. La speranza mantiene l’orizzonte aperto al futuro”. Ma “la ragione della speranza cristiana è Gesù, il risorto!”, sottolinea il vescovo: “La sua storia in questo mondo non è semplicemente finita bene. La sua vita in questo mondo non ha un lieto fine”. “Sulla sua vita – aggiunge – non può campeggiare lo slogan ‘Tutto andrà bene’. Sulla sua vita e la sua morte deve essere scritto: Dio ha agito su di lui! Dio ha mostrato in lui che la vita non finisce nella tomba”.
Per mons. Muser, “abbiamo bisogno di questa speranza, anche per superare la crisi da Covid e le sue conseguenze, che ci accompagneranno ancora per molto tempo. Abbiamo bisogno di molto più del superficiale, dell’utile, del funzionale, del materiale. Abbiamo bisogno di speranza. Abbiamo bisogno di un respiro lungo. Abbiamo bisogno di Dio e della sua prospettiva!”.
“Anche questa Pasqua sarà diversa: siamo chiamati a celebrarla nel rispetto e nella gratitudine verso chi, da oltre un anno, dedica ogni giorno alla salute dei malati. Facciamo vedere che – conclude il vescovo – l’esperienza di questo virus ci ha cambiato, ci ha reso ancora più vicini alle persone in difficoltà”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa