Autismo: Anffas, “la persona non è la sua malattia. Creare una nuova normalità”

“La persona non è la sua malattia”: queste le parole di Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas per la Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo che si celebra il 2 aprile. “Fondamentale – prosegue Speziale – è anche il potenziamento di servizi e di sostegni di qualità per arrivare ad una piena e concreta inclusione e alla migliore qualità di vita possibile, in tutte le fasi della vita a partire dalla primissima infanzia”. Nella nostra società, aggiunge, “la persona va messa al centro, con i suoi desideri, le sue aspettative e le sue necessità, con l’obiettivo di accompagnarla nei percorsi di apprendimento di abilità e competenze, di empowerment, di indipendenza e autonomia”. “Purtroppo – precisa -, questo ancora non accade. Purtroppo ogni anno ci ritroviamo a dover ribadire la necessità di rispettare diritti che dovrebbero essere invece scontati e la necessità di creare le condizioni adatte per avere una società di pari diritti ed opportunità”. A suo avviso “sarebbe quanto mai urgente e necessario agire concretamente per la tutela dei diritti e per colmare divari che ancora adesso mettono le persone con disturbi dello spettro autistico in secondo piano, soprattutto in considerazione dell’emergenza sanitaria che ancora stiamo vivendo e che ha particolarmente colpito le persone con autismo e le loro famiglie”. Per questa Giornata, afferma, “non chiediamo di tornare alla normalità pre-pandemia ma di creare invece una nuova normalità, fatta di pari diritti e pari opportunità e di inclusione in tutti i contesti della nostra società: scuola, lavoro, sanità, ecc. Non è più accettabile e tollerabile vivere in un mondo che senza lascia indietro e nell’indifferenza più totale persone che sono cittadini al pari degli altri e la cui vita dovrebbe avere a lo stesso valore di quella degli altri”.

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