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Conferenza sul futuro dell’Europa: il contributo delle comunità religiose, seminario del Parlamento Ue

La Conferenza sul futuro dell’Europa sarà al centro di un dibattito tra rappresentanti delle istituzioni europee e delle Chiese: il 16 novembre, su iniziativa della vicepresidente Roberta Metsola, si svolgerà un seminario per raccogliere i “contributi dei rappresentanti delle comunità di fede e filosofiche” alla Conferenza. Il programma, in via di definizione, prevede in apertura gli interventi istituzionali (oltre al presidente del Parlamento David Maria Sassoli, i tre co-presidenti del comitato esecutivo della Conferenza sul futuro, Gašper Dovžan, ministro degli esteri sloveno, la commissaria Dubravka Šuica, l’eurodeputato Guy Verhofstadt, il commissario Margaritis Schinas) e poi una serie di voci delle Chiese e comunità religiose. Nell’elenco ci sono Stefan Lunte per la Comece, Lena Kumlin per la Cec, Michael Bauer per la federazione degli umanisti europei, i rabbini Jaron Engelmayer e Avi Tawil, Julie Pascoet per la comunità dei musulmani e Carlo Luyckx per I buddisti. Seguirà un tempo di discussione e quindi le conclusioni della vicepresidente Roberta Metsola, responsabile del dialogo con le comunità di fede e filosofiche. Si può seguire la conferenza da remoto (registrandosi su https://opiniolx.europarl.europa.eu/opinio/s?s=s1998).
Come prevede l’articolo 17 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, l’Ue ha l’obbligo giuridico di condurre un “dialogo aperto, trasparente e regolare con le Chiese, le associazioni religiose e le organizzazioni filosofiche e non confessionali”. Per questo il Parlamento europeo ha nominato un vicepresidente responsabile della conduzione del dialogo e convoca regolarmente seminari su temi di attualità per l’Unione.

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