Naufragio nella Manica: vescovi inglesi e Caritas Westminster lanciano la “Community Sponsorship”, vie legali per accogliere i migranti

“Tutti sapevano che i rifugiati stavano attraversando la Manica su imbarcazioni non idonee alla navigazione. È successo ieri e il giorno prima e in numero crescente nelle ultime settimane. Succederà di nuovo domani e continuerà a succedere ancora, a meno che non venga intrapresa immediatamente un’azione concertata determinata”. E’ la denuncia del vescovo inglese Paul McAleenan, responsabile del Servizio per i migranti e i rifugiati della Conferenza episcopale inglese. Nella dichiarazione rilasciata ieri, il vescovo lancia una proposta concreta: Il 9 dicembre la Caritas Westminster promuoverà un evento in verrà presentato soprattutto alle comunità cattoliche e alle parrocchie il “meccanismo della sponsorship” (“Community Sponsorship”). Si tratta di un programma che concede ai rifugiati beneficiari un asilo, sostenuti da “sponsor privati” come comunità, società civile, organizzazioni di volontariato, gruppi religiosi, organizzazioni non governative, aziende private, famiglie. “Con la ripresa dei voli dell’UNHCR dai campi profughi – scrive la Caritas Westminster nel presentare il progetto – la sponsorizzazione comunitaria è un modo fondamentale per accogliere i rifugiati che cercano un luogo sicuro da chiamare casa. Con questo meccanismo, 99 famiglie sono già state accolte e ben integrate nelle comunità da chiese, scuole e gruppi comunitari in tutto il Regno Unito (dati 2016-2020)”. “Occorre trovare immediatamente un rimedio per prevenire ulteriori tragedie”, afferma il vescovo McAleenan, “e, allo stesso tempo, affrontare le cause alla base che costringono i rifugiati a fuggire dalla loro patria”. “La profondità e la sincerità della fede nel valore e nella sacralità di ogni vita umana si vedranno nella risposta a quanto accaduto ieri. Possano coloro che sono morti, riposare in pace”, dice mons. McAleenan.

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