America Latina: le voci delle donne. Cuda (Cal): “Tradurre la pastorale in azioni concrete e impegno incarnato”. Suor Weiler: “Basta documenti, mettiamoli in pratica”

È particolarmente presente, nell’Assemblea ecclesiale dell’America Latina e dei Caraibi, in corso a Città del Messico fino a domenica, la voce delle donne. Se ne è avuto un esempio nella giornata di ieri, in particolare durante il quotidiano punto stampa.
Questa Assemblea ecclesiale “non può ignorare le denunce che il Papa fa su tutto ciò che minaccia la vita sul pianeta”, nella Laudato Si’ e Fratelli tutti, insistendo sul “lavoro come grande tema da considerare”, ha affermato la teologa argentina Emilce Cuda, da qualche settimana capo ufficio della Pontificia commissione per l’America Latina (Cal). L’attuale squilibrio economico, secondo la teologa “rende impossibile agli Stati la distribuzione della ricchezza” e provoca la mancanza di ciò che è decisivo per la vita. Di fronte a ciò, ha evidenziato come una grazia “la capacità organizzativa dei nostri popoli, una coscienza formata dalla fede, dalla periferia”.
Emilce Cuda ha evidenziato il concetto di “pastorale teologica” (e non il più abituale ‘teologia pastorale”) forgiato da Papa Francesco, di cui ha ricordato l’espressione “la realtà è superiore all’idea. Secondo Cuda, “Papa Francesco ci invia a tradurre la pastorale in azioni concrete che toccano i corpi”, poiché “la ricerca della giustizia sociale è costitutiva della predicazione evangelica”. Infatti, il cristianesimo è impegno, è un Dio che si incarna in un corpo. La teologa ha citato come esempio il tema dell’economia popolare in cui “gli scartati si organizzano per vivere fino all’indomani, non riciclano spazzatura, riciclano la vita”.
Suor Birgit Weiler, religiosa di origine tedesca che vive in Perù ed è stata tra le coordinatrici del documento base per il discernimento, ha esordito ricordando la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che invita a difendere la vita nelle sue diverse espressioni, riflettendo sul tema dell’abuso di potere, che ha come radice il clericalismo, insistendo sulla necessità di nuove forme di relazione. Rispetto agli abusi sessuali, ha insistito sul fatto che “è una realtà che ci ferisce profondamente, ci oltraggia, ci chiama alla conversione”, andando “alle radici di questo male”. In particolare, ha posto il tema della giustizia per le vittime, accogliendo le loro voci, rompendo i silenzi e collaborare con loro per prevenire questo tipo di violenza.
L’Assemblea, ha proseguito suo Weiler, ha dimostrato che le persone “non vogliono più documenti, ma metterli in pratica. È un appello a rinnovare la nostra Chiesa”, chiamata a “lavorare in alleanza, con tanti movimenti, non solo ecclesiali, nella cura della casa comune e degli esclusi”.

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