Usura: Sciarrone Alibrandi (Università Cattolica), “necessario ripensare la legge 108/96, soprattutto per quel che riguarda i Fondi”

Nella crisi post pandemica, appare evidente la necessità di un intervento sulla legge 108/96: lo ha messo in evidenza Antonella Sciarrone Alibrandi, pro-rettore vicario e ordinario presso la Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, in occasione dell’assemblea della Consulta nazionale antiusura San Giovanni Paolo II e del convegno “Prevenzione del sovraindebitamento e dell’usura e solidarietà alle vittime: è tempo di osare” che si sono svolti a Napoli, nel fine settimana.
Tutto l’impianto della normativa meriterebbe di essere ripensato, tuttavia nell’immediato si ritiene urgente intervenire almeno sulle due disposizioni relative ai Fondi. A tal fine, nell’ambito di Osservatorio sul debito privato costituito in Università Cattolica, è stata elaborata una proposta di modifica degli articoli 14 e 15 della legge 108, che ha già costituito oggetto di alcuni emendamenti presentati da diverse forze politiche in sede di conversione del decreto-legge 24 agosto 2021 n. 118. Lo scopo della proposta, è stato spiegato, è duplice: innanzitutto, ampliare la platea dei soggetti potenzialmente beneficiari di interventi del Fondo di solidarietà per le vittime dell’usura, andandovi a ricomprendere anche le famiglie e le persone che non esercitano un’attività economica, per le quali viene suggerita una procedura ad hoc più snella di quella oggi prevista dall’art. 14; inoltre, alla luce dell’esperienza maturata nei 25 anni della legge 108, introdurre qualche correttivo alla disciplina del Fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura.
Sussistono ragioni di urgenza alla base di queste modifiche, riconducibili agli strumenti volti a contenere e superare gli effetti negativi della pandemia sul tessuto socio-economico nazionale, andando a potenziare ed estendere l’utilizzo dei Fondi in modo da evitare che soggetti in grave difficoltà economica e alla ricerca di finanziamenti possano accedere al credito malavitoso e quindi all’usura.
Sciarrone Alibrandi ha evidenziato che, dopo la forte contrazione avvenuta tra il 2016 e il 2018, “in questi mesi si registra un aumento delle denunce per usura effettuate all’autorità giudiziaria: le denunce sono il +16,2% rispetto al 2019”. L’anno scorso le denunce per usura hanno registrato una variazione positiva e l’autunno 2021 appare come il trimestre “nero” in cui “il rischio si aggrava ancor di più, in coincidenza con le scadenze fiscali che spesso spingono molte piccole aziende in difficoltà economica a contattare usurai o organizzazioni criminali per acquisire la liquidità necessaria per onorare gli impegni con il fisco”.
Il sociologo Maurizio Fiasco ha aggiunto che circa sei milioni di famiglie sono a rischio di esclusione sociale per sovraindebitamento, per le quali è necessario individuare una strategia di affrancamento. È il presupposto necessario per intraprendere la strada della crescita e dello sviluppo.

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