Cammino sinodale: mons. Camisasca (Reggio Emilia), “sia l’inizio di una nuova missione della Chiesa”

“Il cammino sinodale sia l’inizio di una nuova missione della Chiesa. Quando nel lontano 1954 Giovanni Battista Montini entrò come vescovo a Milano pensò a una missione cittadina a cui diede come tema: ‘Dio, nostro Padre’. A distanza di così tanti anni rimane attuale quell’intuizione. Il cammino sinodale non porterà nessun frutto se lo vivremo come un’inchiesta sociologica sulla fede nostra e degli altri o come un incontro psicologico che ci rassicuri a vicenda”. Lo ha evidenziato ieri il vescovo di Reggio Emila-Guastalla, mons. Massimo Camisasca, nell’omelia che ha pronunciato durante la celebrazione eucaristica con la quale si è dato avvio alla fase diocesana del cammino sinodale.
Dopo aver ricordato che “il cammino sinodale è un evento ecclesiale” e “un evento religioso”, il vescovo ha sottolineato che “il cammino sinodale è una dilatazione della Chiesa, è una apertura delle sue tende (cfr. Is 54,2) affinché nuovi uomini e donne possano entrarvi, possano sperimentare l’abbraccio misericordioso di Cristo alla loro vita”. “Aprire i confini della nostra tenda – ha spiegato – significa concretamente uscire dalle nostre chiese e dalle nostre case per andare incontro alle persone”. “Troppo si parla di Chiesa in uscita e troppo poco si vive questa uscita, questo andare verso l’altro”, ha ammonito Camisasca, secondo cui “dobbiamo chiedere con insistenza al Signore che i nostri cuori e le nostre menti trabocchino di grazia e di verità (cfr. Gv 1,14.17) cosicché l’uscire verso gli altri non sia uno sforzo morale, ma un desiderio incontenibile”. Il vescovo ha poi osservato che “il cammino sinodale è un’opera di evangelizzazione che inizia come ascolto, condivisione e continua come annuncio e invito alla comunità” ed “è un evento teologale”. “Esso – ha precisato – è chiamato a ricentrare su Dio la nostra vita”. “Durante i brevi passi del nostro cammino sinodale – l’invito di mons. Camisasca – impariamo a pregare assieme, senza fretta, gustando le parole dei salmi e delle altre preghiere della Chiesa, impariamo a leggere assieme la Sacra Scrittura, con un atteggiamento sapienziale, attingiamo agli scritti dei Padri della Chiesa e dei maestri dello spirito le ispirazioni giuste e sante per il nostro itinerario”.

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