Cammino sinodale: mons. Mansi (Andria), “il verbo-chiave è ‘andiamo!’ dove possiamo incontrare l’uomo di oggi”

“Saremo chiamati dalla tabella di marcia sinodale a non disperdere più in alcun modo energie preziose nella soluzione di beghe tra noi, ma a rendere con sempre più convinzione la Chiesa presente non solo nei luoghi propri della vita pastorale, i nostri ambienti, ma nella trama delle vicende umane, dove si consuma giorno per giorno la vita delle persone”. Lo ha evidenziato ieri il vescovo di Andria, mons. Luigi Masi, nell’omelia che ha pronunciato durante la celebrazione eucaristica con la quale si è dato avvio alla fase diocesana del cammino sinodale.
“Il Papa ci chiede di metterci in ascolto dello Spirito per comprendere su quali strade ci sta chiamando l’annuncio del Vangelo”, ha ricordato il presule. Commentando la pagina evangelica della liturgia domenicale, quella nella quale Giacomo e Giovanni chiedono a Gesù di poter sedere uno alla sua destra e l’altro alla sinistra, mons. Mansi ha sottolineato che “noi siamo discepoli di Cristo, non possiamo fare come fanno tutti gli altri”. “Apriamo ufficialmente il cammino sinodale con questa pagina del Vangelo tra le mani e soprattutto nel cuore”, ha osservato il vescovo, aggiungendo che “il Signore ci chiama ad amare, a prenderci cura del mondo che ci circonda; ci ricorda che con questo mondo noi siamo in debito di un compito altissimo che ci deve vedere tutti convintamente impegnati: dare a tutti, ogni giorno, la testimonianza di essere gente che crede seriamente nel vangelo e che si pone convintamente in alternativa rispetto ai modelli che vanno per la maggiore nello scorrere della società: il guadagno, il potere, l’efficienza, a vantaggio invece dei valori del vangelo che sono l’altruismo, il servizio disinteressato, il perdono gratuito sempre”. Il “verbo-chiave” – ha ammonito – “che tutti dobbiamo convintamente imparare a declinare di più non è tanto l’invito al mondo ‘venite!’, ma l’invito che ci dobbiamo fare l’un l’altro ‘andiamo!’ dove possiamo incontrare l’uomo di oggi, con le sue gioie e i suoi dolori, le sue fatiche e le sue speranze, dove possiamo e dobbiamo donare sempre a tutti solo e sempre aiuto e parole di fiducia e di speranza in un Dio che non ha mai smesso di amarci perdutamente”.

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