Aiuti allo sviluppo: Oxfam/Openpolis, “Governo Draghi risponda alle crisi umanitarie imposte dalla pandemia”

Nonostante le promesse del ministro degli Esteri, Luigi di Maio, di stanziare nel 2020 lo 0,30% del reddito nazionale lordo in aiuto pubblico allo sviluppo (Aps), ad oggi mancano all’appello 1,34 miliardi di euro. La denuncia arriva da Oxfam e Openpolis che, alla vigilia della Legge di Bilancio, presentano un nuovo rapporto che fotografa le contraddizioni della politica estera e di difesa italiane. Cresce nel mondo il numero di persone colpite dalla fame e dall’impatto della pandemia in Paesi fragili ma l’Italia, “buca l’obiettivo di stanziare lo 0,30% del proprio reddito nazionale in aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) per ben 1,34 miliardi, fermandosi ad appena lo 0,22%. Fatto ancor più grave, continua a spendere centinaia di milioni dei contribuenti in missioni internazionali, che quasi nulla hanno a che fare con il miglioramento delle condizioni di vita di milioni di persone, sostenendo soggetti, più volte accusati di violazione dei diritti umani, come la Guardia Costiera libica. Si lavora inoltre unicamente al blocco dei flussi migratori, tramite l’esternalizzazione del controllo delle frontiere delegata a Paesi terzi, in linea con la politica adottata dall’Unione europea”. Da qui un appello per “un deciso cambio di rotta sia nell’aumento dei fondi destinati alla cooperazione, che nella definizione degli impegni internazionali italiani per il prossimo triennio”. “I dati Ocse per il 2020 certificano il fallimento del Governo nel centrare un impegno, che alla luce dell’impatto della pandemia nei Paesi più fragili, dovrebbe essere al centro della politica estera del nostro Paese – ha detto Francesco Petrelli, policy advisor per finanza per lo sviluppo di Oxfam Italia –. Mentre l’obiettivo dello stanziamento 0,7% in Aps entro il 2030 resta ancora un miraggio, ad oggi il livello del nostro impegno tra i Paesi Ocse, in rapporto alla ricchezza nazionale, ci vede appena al 20° posto tra i Paesi donatori dietro a Paesi come l’Ungheria. Di certo non un risultato di cui andate fieri! Resta quindi da vedere se le recenti dichiarazioni del ministro Di Maio di un aumento dell’impegno italiano del 30% per il 2022 e del 50% nei prossimi anni, diverranno realtà. La Legge di Bilancio che comincia il suo iter, ci darà la prima risposta a breve”. Oxfam chiede al Governo, dopo la sospensione della missione in Afghanistan, di riallocare i 120 milioni di euro previsti per la prosecuzione del contributo a sostegno delle forze di sicurezza afghane all’accoglienza dei rifugiati afghani e a garantire la partecipazione italiana all’attuazione di iniziative dell’Ue e internazionali di risposta umanitaria alla situazione nel Paese”. Tra le richieste di Oxfam anche quelle che “la prossima Legge di Bilancio rifletta i fondi realmente destinati alla cooperazione, rimuovendo gli importi eccessivi che ogni anno vengono attribuiti al ministro dell’Interno per la gestione dei migranti e che solo in minima parte sono poi rendicontate all’Ocse come aiuto pubblico allo sviluppo; una maggiore qualità e trasparenza nel loro uso; che il Parlamento eserciti un effettivo ed efficace ruolo d’indirizzo e controllo per garantire la coerenza delle politiche della cooperazione italiana nel quadro più ampio della politica estera del Paese e che in vista di un auspicabile aumento di risorse venga garantito l’aumento delle capacità operative dell’intera struttura della cooperazione italiana a partire dall’agenzia della cooperazione (Aics).

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