Regno Unito: vescovi di Inghilterra e Galles, problemi etici legati alla ricerca e produzione del vaccino anti Covid-19. Uso di feti abortiti

(Londra) Non è la prima volta che i vescovi cattolici di Inghilterra e Galles affrontano i problemi etici sollevati, per i cattolici, dal vaccino per il Covid-19 messo a punto dalla partnership tra la casa farmaceutica AstraZeneca e l’università di Oxford. Questo siero fa, infatti, uso di linee cellulari ricavate dai tessuti di un feto abortito. In questo ultimo comunicato il dipartimento per la giustizia sociale della Conferenza episcopale conferma che il ministero della sanità britannico, sollecitato dal vescovo John Sherrington, ha ammesso che la fonte del vaccino di Oxford solleva problemi morali. Il ministero ha aggiunto, però, che “nessun nuovo tessuto di feti umani verrà usato per fare il vaccino”. Dopo aver premesso che la scelta sull’uso del vaccino tocca ai fedeli, i vescovi illustrano i principi che dovrebbero guidarli. Si comincia sottolineando il fatto che “questo siero proteggerà un’intera società e, quindi, ad esso bisogna dare il benvenuto anche come gesto di solidarietà con altri”. “La ricerca e l’uso di un vaccino che abbia fonti eticamente accettabili è l’obiettivo che desideriamo”, scrivono ancora i vescovi nel loro comunicato. “Se questo non può essere raggiunto”, la Chiesa riconosce che ci possono essere “seri motivi” per usare un vaccino che è stato messo a punto con linee cellulari associate con lo sfruttamento non etico dei resti umani di un feto abortito”.

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