Intelligenza artificiale: mons. Paglia (Pav), “verifica competente e condivisa dei rapporti fra esseri umani e macchine”

Come evitare che l’uomo sia succube della tecnologia? A chiederlo è mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita, durante il convegno online dell’Università pontificia salesiana su “Intelligenza Artificiale: per una governance umana. Prospettive educative e sociali”, in programma oggi e domani. “Serve – spiega – un monitoraggio multidisciplinare, un’etica all’interno del percorso delle competenze che si occupano della ricerca tecnologica. L’obiettivo è assicurare una verifica competente e condivisa dei rapporti fra esseri umani e macchine. Un compito che richiede la disponibilità al dialogo”. Proprio in questa ottica, l’Accademia il 28 febbraio ha firmato a Roma con la Fao, l’Ibm, la Microsoft e dal Governo italiano una Call, una carta dei principi di impegno etico. “L’intento – afferma mons. Paglia – è dar vita a un movimento corale che allarghi ad altri soggetti. La prima firma non è un arrivo ma un inizio. L’innovazione tecnologica sfida tutti perchè è indispensabile confrontarci. Solo ieri c’è stato un incontro fra i firmatari e la Fao per gestire il rapporto fra l’intelligenza artificiale e l’agricoltura”. Secondo il presidente della Pontificia Accademia, ad avere un ruolo dovrà essere l’orizzonte educativo, per cui dovremo essere capaci di sviluppare “curriculum specifici interdisciplinari, che sappiano farsi carico della formazione delle nuove generazioni per l’accesso universale all’educazione” e l’ambito giuridico, per “uno sviluppo dell’intelligenza artificiale al servizio della umanità che si deve tradurre in norme per gli ultimi”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia