Intelligenza artificiale: Caloprice (analista Commissione Ue), “rafforzare il quadro normativo per renderla affidabile”

“Sul piano dell’intelligenza artificiale, l’Europa si pone con meno investimenti rispetto agli Stati Uniti e alla Cina ma con un grande capitale umano”. Lo ricorda Vittorio Calaprice, analista politico della Commissione europea, intervenuto oggi al convegno dedicato alla intelligenza artificiale dalla Pontificia Università Salesiana. “Ogni Stato membro – continua – sta lavorando alla propria strategia ma l’obiettivo è allinearle tutte”. Come affrontare le sfide poste sul profilo etico? “È necessario – commenta – rafforzare il quadro normativo che consenta una intelligenza artificiale affidabile. Alcuni requisiti rilevanti sono: la necessità di fornire dati ai sistemi in maniera ampia che coprono varie situazioni, conservare i dati e metterli a disposizione. Per la robustezza e la precisione delle informazioni, vanno disciplinate le condizioni. La costruzione di questi elementi risulta necessaria”. A suo avviso, “è indispensabile che le tecnologie si sviluppino in Europa perché i grandi player mondiali vanno avanti non necessariamente avendo rispetto dei diritti umani”. L’analista ha ricordato che la Commissione europea ha avviato un programma, il Digital Europe, da 8,2 miliardi di euro sviluppato per sette anni su cinque grandi aree, al quale si affiancheranno altri programmi per investimenti complessivi di 20 miliardi nei prossimi dieci anni.

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