Paraguay: vescovi condannano il rapimento dell’ex vicepresidente della Repubblica e del suo assistente. “Deporre le armi e liberare i prigionieri”

Il Consiglio permanente della Conferenza episcopale del Paraguay ha espresso una forte condanna per il rapimento dell’ex vicepresidente della Repubblica Óscar Denis Sánchez e del suo assistente Adelio Mendoza; il fatto si è verificato a Bella Vista, nel nord del dipartimento di Concepción, roccaforte dei guerriglieri dell’Epp (Esercito di liberazione del Paraguay) di matrice marxista. I vescovi esprimono a coloro che sono coinvolti la loro solidarietà e vicinanza in questo momento difficile, e al tempo stesso invitano i responsabili a deporre le armi, liberare i prigionieri e abbandonare definitivamente la via della violenza.
Rivolgendosi alla Chiesa, invitano a rimanere uniti nella preghiera e nella custodia della vita di tutti. “La vita e la libertà sono beni sacri dell’umanità. In nessun modo possono essere abusati o manipolati da settori politici, economici e ideologici”, scrive il Consiglio permanente.
I vescovi chiedono ai governanti e ai responsabili della sicurezza interna del Paese di non rimanere indifferenti agli atti di violenza che feriscono la fraternità e indeboliscono la pace sociale. Ed esortano a cercare modi per una convivenza più giusta, solidale e pacifica, aggiungendo: “Il rapimento, il traffico di droga, l’omicidio e qualsiasi attentato alla vita sulla sua dignità, integrità e libertà sono azioni perverse, che come società paraguaiana dobbiamo ripudiare e bandire, lavorando per l’unità e la riconciliazione pacifica da una vera conversione personale e comunità verso il bene comune, la verità, la giustizia, la fraternità e la pace”.

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