Carli Lloyd: Mpv, solidarietà alla pallavolista incinta. “Maternità non vìola alcun contratto, è bene da tutelare e valore per tutta la società”

Il Movimento per la vita italiano “abbraccia virtualmente Carli Lloyd, pallavolista, palleggiatrice e capitana del Casalmaggiore e si unisce alla società sportiva Vbc nel porle gli auguri in questo delicato quanto meraviglioso momento nella vita di una donna”. È quanto si legge in un comunicato diffuso dal Movimento dopo gli insulti via web rivolti all’atleta all’annuncio della sua gravidanza. La gravidanza, prosegue il testo, “è un momento di grande gioia ma anche di difficoltà per la donna: corpo che cambia, ormoni, vortici di pensieri. Un momento speciale e irripetibile perché realizza l’abbraccio più intimo e duraturo: quello di un essere umano che vive e cresce dentro un altro essere umano. Le donne, le mamme, lo sanno”.
Secondo il Mpv, “quel bimbo cullato nel grembo della sua mamma ha diritto di essere accolto e amato e anche la sua mamma merita la massima vicinanza, solidarietà e accoglienza. Certo non ci si aspetta di essere insultati e ‘scaricati’: “è come quando assumi un’operaia dell’Est a tempo indeterminato e lei resta magicamente incinta”, “Io non la pagherei, quella è la porta e ciao”, “Come mai tutto questo buonismo nei confronti di un’atleta che non rispetta il proprio contratto?”. Amare e grette le parole rivolte a Carli: “La maternità non è una violazione di nessun contratto e le tipologie di contratto quali quella della pallavolista statunitense non prevedo maternità retribuita (sic!)”, fa notare il Mpv esprimendo apprezzamento per le parole di sostegno a Carli giunte da Charlie Cambi, palleggiatrice del Bisonte Firenze, con cui ha giocato a Casalmaggiore nella stagione 2015/2016 e dal presidente del Coni, Giovanni Malagò”. La prossimità della donna alla vita nascente è un valore per tutta la comunità”, si legge ancora nel comunicato anche se, purtroppo, “la maternità durante la gravidanza è ancora troppo poco riconosciuta come bene da tutelare. E non solo dagli haters o leoni da tastiera di turno, purtroppo. Anche il silenzio delle istituzioni, spesso tanto attente a condannare l’odio online – conclude il Mpv –, lascia molto riflettere”.

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