Lesbo: Unicef, “necessari 1,17 milioni di dollari per i bisogni di 4.200 bambini, dopo l’incendio del campo di Moria”

Un appello per raccogliere 1,17 milioni di dollari per rispondere ai bisogni immediati e a lungo termine dei 4.200 bambini – di cui 400 non accompagnati e separati – e delle loro famiglie colpite dall’incendio nel campo di Moria. Lo ha lanciato l’Unicef, ricordando che il campo, che ospita circa 12.000 rifugiati, migranti e richiedenti asilo, è stato gravemente danneggiato, “costringendo le persone a fuggire in cerca di sicurezza, lasciando immediatamente l’intera popolazione di migranti senza un rifugio”.
Nel giro di 24 ore dall’incendio, oltre 400 bambini non accompagnati sono stati trasferiti dall’isola alla città di Salonicco, sulla terraferma. L’Unicef, insieme all’Unhcr, all’Oim e a diversi altri operatori umanitari, stanno coordinando la risposta collettiva con le autorità greche. L’Unicef ha già adottato misure per trasformare immediatamente il suo Centro per il supporto di bambini e famiglie di Lesbo (il Centro Tapuat) in un rifugio d’emergenza, che “sta fornendo riparo temporaneo alle persone più vulnerabili, fra cui bambini, donne in stato di gravidanza, madri sole e altre persone con bisogni fondamentali, fino a che non sarà identificata una sistemazione appropriata”. In una nota, l’Unicef riferisce che con i partner sul campo sta, inoltre, distribuendo aiuti di emergenza, fra cui tende e aiuti non alimentari, ai bambini e alle famiglie più vulnerabili a Lesbo. Inoltre, ha inviato cinque persone sull’isola per valutare la situazione e sostenere gli sforzi di coordinamento della risposta, in particolare con le autorità locali e le Ong. “Tutte le attività di risposta alle emergenze saranno svolte tenendo conto del contesto del Covid-19, in particolare alla luce della recente epidemia nel centro di Moria immediatamente precedente l’incendio”.

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