Lesbo: Croce rossa italiana preoccupata per crisi umanitaria nel campo di Moria. “Mostrare umanità, trasferire tutti i rifugiati”

Il presidente della Croce rossa italiana e della Federazione internazionale delle società di Croce rossa e Mezzaluna rossa, Francesco Rocca, nella sua veste di leader internazionale del Movimento, “preoccupato per la grave crisi umanitaria molto vicina all’Italia”, ha affermato che “il campo di Moria in Grecia non è adatto agli esseri umani e che i migranti e i rifugiati che vi soggiornano devono essere trasferiti immediatamente in un posto sicuro”. Circa 13mila persone, secondo Cri, sono senza cibo, acqua e riparo dopo i devastanti incendi di martedì e mercoledì scorso. Al momento del primo incendio il campo era bloccato a causa di oltre 30 casi positivi al Covid-19. “Il campo di Moria era già inadatto agli esseri umani prima dell’incendio, con un numero di persone quattro volte superiore a quello per cui era stato costruito. La situazione oggi è tragica, senza possibilità di mantenere le distanze fisiche per evitare i contagi da Covid”, ha detto Rocca, che poco prima del lockdown aveva visitato il campo, constatando di persona le condizioni di vita di tante persone. “Quando è troppo è troppo. Ora è il momento di mostrare un po’ di umanità e spostare queste persone in un luogo sano e sicuro. Ci sono 4mila bambini a Moria e nessuno di loro dovrebbe vivere in quelle condizioni”.

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