Vescovi nei cimiteri: mons. Nosiglia (Torino e Susa) prega per i tanti morti senza il conforto dei parenti

Prima al Cimitero Monumentale della città, poi al Cimitero Parco. Il pellegrinaggio di mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, nel Venerdì della Misericordia si è svolto questa mattina nei due principali cimiteri del capoluogo piemontese; ieri si era recato presso il cimitero di Susa.
L’arcivescovo ha voluto così pregare per i tanti malati di coronavirus morti senza il conforto dei parenti né i sacramenti.
Nei giorni scorsi, mons. Nosiglia ha inviato due lettere affrontando il tema dell’emergenza Covid-19: la prima ai preti della diocesi e la seconda a tutti gli operatori della sanità. Scrivendo ai sacerdoti, l’arcivescovo ha spiegato che “il virus passerà, ne siamo certi; e tante saranno e le tragedie che si porterà dietro ma ci darà modo di riflettere profondamente sul nostro stile di vita, sul dare importanza a ciò che conta veramente rispetto a tante altre cose ritenute necessarie e in realtà superflue e secondarie”. A chi lavora nella sanità aveva scritto: “Nei segni lasciati dalle mascherine sui vostri volti, si intuiscono quelli impressi sui vostri sentimenti, sui vostri legami, sui vostri racconti”. E poi ancora: “Qui come amico desidero essere compagno di strada, ascoltare le vostre fatiche e aspirazioni, essere con voi nella difficoltà, nella tristezza della sconfitta e nella gioia di quelle vittorie che solo ‘chi si prende cura’ conosce”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Riepilogo