Coronavirus Covid-19: Israele emana divieto di assemblea e di stretta di mano. Mons. Pizzaballa, “ottemperare direttive governative”

Il Governo israeliano, e nella fattispecie il Ministero della salute, al fine di arginare il diffondersi del Coronavirus, ha emanato un decreto che, tra le altre cose, stabilisce che è obbligatorio “evitare il maggior numero possibile di riunioni di persone nello stesso spazio. Qualora queste assemblee si svolgano, devono essere composte del minor numero possibile di persone, e in ogni caso non più di 100”. Il decreto, inoltre, raccomanda anche di non darsi la mano. Con una nota, l’amministratore apostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme, mons. Pierbattista Pizzaballa, ricorda al clero e ai fedeli che “tale direttiva è valida per tutto il territorio del Paese e per tutte le categorie e istituzioni, comprese quelle religiose, di qualsiasi fede. In altre parole, è valida anche per le nostre Chiese”. Da qui l’appello ai parroci di “adoperarsi per rispettare e far rispettare queste regole e di organizzare le varie funzioni liturgiche – domeniche incluse – in modo tale da ottemperare le direttive governative, dalle quali non siamo stati esentati”. “È un momento difficile, che richiede da parte di tutti noi grande consapevolezza – rimarca l’arcivescovo -. Nessuno ci impedisce e mai potrà impedirci di pregare, di ricevere l’Eucarestia, di ritrovarci come comunità. E vogliamo continuare a fare questo serenamente. Ma è nostro dovere accogliere queste direttive con senso di responsabilità”. “Invito tutti, in particolare i religiosi e i fedeli di Nazareth, a pregare la Vergine loro ‘concittadina’, e affidare a Lei i bisogni, le attese e le sofferenze di quanti sono messi alla prova da questo male, recitando insieme ogni giorno, soprattutto in famiglia, il santo Rosario per questa intenzione”.

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