“È positivo che, in molte sezioni, il ministero di unità del vescovo sia rappresentato come un servizio all’identità e alla missione della Chiesa”. Così il card. Luis Antonio Tagle, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, ha presentato stamani nella sala stampa vaticana il documento dal titolo “Il Vescovo e l’unità dei cristiani: Vademecum ecumenico”. “Nei luoghi in cui i cristiani costituiscono una minoranza e dove i cristiani battezzati si allontanano dalla Chiesa, la mancanza di unità tra i seguaci di Gesù a volte mina l’evangelizzazione e oscura la persona di Gesù”. Il prefetto ha poi evidenziato che “la fede in Gesù è una grazia dello Spirito Santo ma viene alimentata quando i suoi seguaci sono uniti”. “In alcuni luoghi i non cristiani non conoscono la distinzione tra luterani, anglicani, presbiteriani, ortodossi e cattolici – ha aggiunto il card. Tagle -. Ma una brutta esperienza con un solo cristiano ferisce il volto di Cristo. Mentre una buona esperienza con un solo cristiano porta all’apertura a Cristo e alla comunità cristiana”.
Soffermandosi su un paragrafo, il 34, il cardinale ha espresso particolare apprezzamento, ribadendo che “i missionari cristiani non devono portare le loro divisioni originarie in nuovi territori”. Poi, una constatazione: “È triste notare dall’esperienza di alcuni vescovi che a volte è più facile dialogare con i leader e i seguaci delle religioni non cristiane che con quelli delle comunità non cattoliche”. Infine, ribadendo l’importanza del dialogo per il vescovo, il prefetto ha auspicato il “dialogo come modalità di evangelizzazione”.