Vademecum ecumenico: card. Ouellet, “prendere iniziative concrete a favore dell’unità”

“Il Vademecum non contiene alcuna particolare novità, se non un richiamo ai principi fondamentali dell’ecumenismo e un incoraggiamento a prendere iniziative concrete a favore dell’unità”. Così il card. Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi, ha presentato stamani nella sala stampa vaticana il documento dal titolo “Il Vescovo e l’unità dei cristiani: Vademecum ecumenico”. “A volte si sente dire che la causa ecumenica non è più una priorità della Chiesa, poiché i flussi migratori creano nuove emergenze. Il dialogo interreligioso diventa urgente in ambienti di vita sempre più multiculturali”.
Citando l’enciclica Fratelli Tutti di Papa Francesco, il porporato ha riferito che “prende atto di questa realtà, senza tuttavia relegare la causa ecumenica in secondo piano”. “Infatti, la ricerca dell’unità dei cristiani diventa più urgente proprio a causa di questo nuovo contesto”. Quella auspicata, quindi, è “una testimonianza di vita credibile in un dialogo con comunità di altre religioni”. Mentre “i vescovi sono i primi responsabili dell’unità tra i cristiani, non solo nelle loro diocesi ma anche a livello universale”. “Sono corresponsabili con il Papa del compito di riconciliare i cristiani per offrire insieme la testimonianza di unità che il Signore si aspetta dai suoi discepoli”. Entrando nel merito del Vademecum, il prefetto ha indicato l’importanza della preghiera comune nella Settimana per l’unità dei cristiani e della figura di un delegato a livello diocesano. “Tutti sono chiamati a costruire la propria comunità locale con un atteggiamento aperto e fraterno nei confronti delle altre confessioni cristiane”.
Infine, l’invito del card. Ouellet ai vescovi a “dare l’esempio della collaborazione con i fratelli in comunione perfetta”. “L’uso delle chiese, la lotta alla povertà, l’esercizio della carità possono essere l’occasione di scambio fraterno e di condivisione tra le diverse comunità ecclesiali. A volte è bene invitare altri ministri di culto a predicare in casa o andare a predicare in altri luoghi sulla base di un invito ben pensato”.

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