Coronavirus Covid-19: Coldiretti, “l’addio al cenone di fine anno porta crack di circa ½ miliardo per ristoranti”

“L’addio al tradizionale cenone di fine anno fuori casa colpisce quasi 6 milioni di italiani con un crack di circa ½ miliardo per ristoranti, alberghi e agriturismi”. È quanto emerge da una stima della Coldiretti sugli effetti del Decreto che fissa le regole per le feste di Natale 2020, stima divulgata in occasione dell’incontro con i soci di Filiera Italia con la partecipazione del presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, e del ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli. Il Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte obbliga alla chiusura serale dei locali in tutte le regioni “cancellando di fatto i tradizionali veglioni di Capodanno che – sottolinea la Coldiretti – segnano per molte realtà della ristorazione il picco degli incassi durante l’anno, con un spesa media che lo scorso anno ha superato gli 80 euro a persona”. A pesare, per l’organizzazione agricola, “è anche la decisione del coprifuoco di fine anno dalle 22 alle 7 del mattino seguente, che di fatto impedisce ogni forma di socialità a tavola ostacolata peraltro durante tutte le feste dall’obbligo di chiusura alle 18 per tutte le attività di ristorazione, anche nelle regioni gialle”. La decisione poi “di blindare gli italiani nel proprio comune nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno – denuncia la Coldiretti – mette ko le 24mila strutture agrituristiche nazionali che sono principalmente situate in piccoli centri rurali con una clientela proveniente dalle grandi città e dai paesi limitrofi”.
“Un duro colpo per l’economia dei piccoli comuni e anche vero paradosso se si considera che gli agriturismi spesso situati in zone isolate in strutture familiari, con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono i luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche”, afferma il presidente della Coldiretti, secondo il quale “dalla tenuta del tessuto economico e sociale delle aree interne dipendono le possibilità di ripresa del Paese”.
La chiusura dei locali è destinata a “provocare un forte ridimensionamento – conclude la Coldiretti – nei consumi di 70 milioni di chili tra pandori e panettoni, 74 milioni di bottiglie di spumante, 6 milioni di chili tra cotechini e zamponi e frutta secca, pane, carne, salumi, formaggi e dolci consumati sulle tavole lo scorso anno solamente nelle feste di fine anno”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori