Commercio al dettaglio: Istat, “a ottobre un moderato aumento congiunturale. Le vendite complessive risultano maggiori del 2,9% rispetto a dodici mesi prima”

“A ottobre 2020 si stima, per le vendite al dettaglio, un aumento rispetto a settembre dello 0,6% in valore e dello 0,2% in volume. In crescita le vendite dei beni alimentari, in valore e in volume (rispettivamente +0,8% e +0,6%); le vendite dei beni non alimentari mostrano un lieve aumento in valore (+0,3%) mentre sono stazionarie quelle in volume”. Lo rivela il report dell’Istat sul commercio al dettaglio riferito a ottobre 2020.
Nel trimestre agosto-ottobre 2020, precisa l’Istituto nazionale di statistica, “le vendite al dettaglio registrano un aumento congiunturale del 7,6% in valore e del 9,0% in volume. Crescono le vendite dei beni alimentari (+1,1% in valore e +1,4% in volume) e, in modo decisamente più sostenuto, quelle dei beni non alimentari (+13,1% in valore e +15,3% in volume)”.
Su base tendenziale, a ottobre, “le vendite aumentano del 2,9% in valore e del 2,5% in volume. In crescita sia le vendite dei beni alimentari (+5,2% in valore e +3,7% in volume) sia quelle dei beni non alimentari (+1,2% in valore e +1,5% in volume)”.
Per quanto riguarda i beni non alimentari, “si registrano variazioni tendenziali molto eterogenee tra i gruppi di prodotti. Gli aumenti maggiori riguardano Dotazioni per l’informatica, telecomunicazioni, telefonia (+26,0%) ed Elettrodomestici, radio, tv e registratori (+18,6%). Le flessioni più marcate si evidenziano, invece, per Calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-9,2%) e Cartoleria, libri, giornali e riviste (-7,6%)”.
Rispetto a ottobre 2019, “il valore delle vendite al dettaglio aumenta per la grande distribuzione (+5,2%) e diminuisce per le imprese operanti su piccole superfici (-2,1%). Le vendite al di fuori dei negozi calano del 9,2% mentre il commercio elettronico è in forte aumento (+54,6%)”.
“A ottobre 2020 – commenta l’Istat – si rileva un moderato aumento congiunturale delle vendite al dettaglio, dovuto soprattutto alla componente alimentare. Le vendite complessive risultano maggiori del 2,9% rispetto a dodici mesi prima e di livello pari a quello registrato a febbraio, alla vigilia dell’esplosione della prima crisi sanitaria”.
Tra le forme distributive, precisa l’Istituto nazionale di statistica, “continuano a registrarsi cali per le imprese operanti su piccole superfici e le vendite al di fuori dei negozi, mentre la grande distribuzione vede un’accelerazione delle vendite per la componente degli esercizi non specializzati. Per quest’ultimo settore si evidenzia, in particolare, il risultato positivo dei discount (+12,9%), che non registravano un incremento così elevato da dicembre del 2010”. Anche questo mese è “il commercio elettronico a primeggiare tra le forme di vendita, segnando una crescita mai registrata precedentemente”.

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