Povertà: Caritas Basilicata, mancanza di una rete sociale e disoccupazione momentanea tra le prime cause di vulnerabilità

Il 55,5% è costituito da donne, il 20% da cittadini stranieri, il 28% non ha concluso la scuola dell’obbligo: è il profilo delle persone che si sono rivolte ai Centri di ascolto Caritas in Basilicata secondo quanto rilevato dal Dossier sulla vulnerabilità alla povertà, promosso dalla Delegazione regionale all’interno del progetto “Zetema: ricerca e sperimentazione per la crescita della comunità”. I dati, raccolti da gennaio 2019 a dicembre 2020, si basano su una ricerca condotta attraverso un questionario, sottoposto a seicento persone seguite nelle sei diocesi lucane. “Il dato culturale che emerge è che la vulnerabilità alla povertà assume due importanti variabili: presenza/assenza della rete sociale di protezione e tempi di assenza/inadeguatezza di introiti economici”, spiegano dalla Caritas della Basilicata. I “più poveri”, almeno a livello economico, sono i residenti nella diocesi di Potenza, seguiti da quelli di Matera. Alle difficoltà economiche, si aggiungono situazioni di marginalità sociale, che riguardano per primi “anziani e disabili”. Una sezione del Dossier è dedicata all’emergenza Covid, durante la quale è nata la categoria dei “nuovissimi poveri”, “fette di popolazione che prima di allora non avevano avuto nessun contatto con i servizi Caritas”. “Il mandato della Chiesa alla Chiesa stessa e alla comunità civile, attraverso questo semplice ma nuovo strumento, vuole essere suscitare a vedere, leggere e capire prima i segni dei tempi e delle storie delle persone, per essere capaci di intervenire non sull’emergenza ma con una progettualità a lungo termine”, concludono dalla Caritas lucana.

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