Colombia: mons. Rueda (arcivescovo Bogota) a “El Tiempo”, “contro le stragi di leader sociali servono un patto e una riforma rurale integrale”

“Dobbiamo promuovere un patto umanitario per la vita, la giustizia, la riconciliazione, la verità e la risoluzione dei conflitti. Inoltre, occorrono uno sguardo e l’impegno di tutti i settori della società per le regioni abitualmente dimenticate, in particolare le zone rurali. L’attenzione alle questioni rurali e territoriali genera un’occupazione dignitosa e un’economia che promuove la fraternità e la pace”. È questo l’invito che l’arcivescovo di Bogotá e primate di Colombia, mons. Luis José Rueda Aparicio, rivolge alla società e alla politica colombiana in un’intervista concessa, in occasione del Natale, al principale quotidiano della capitale e di tutto il Paese, “El Tiempo”. L’arcivescovo lancia l’allarme sull’aumento delle uccisioni di leader sociali durante quest’anno caratterizzato dalla pandemia. E non mancano nelle sue parole accenti critici verso il governo del presidente Duque, che dà la colpa delle stragi quotidiane unicamente alla presenza del narcotraffico. “La vita umana in Colombia continua a essere minacciata dalla violenza. Con profondo dolore constatiamo che quest’anno il numero di omicidi di leader sociali è aumentato rispetto all’anno precedente. In quest’anno, secondo i dati delle organizzazioni sociali, il numero dei leader, uomini e donne, assassinati nei territori supera i 250. Si tratta di un grido delle regioni, che invocano la riconciliazione sociale, la quale richiede l’impegno di tutti i settori sociali”.
Mentre il Governo, come accennato, incolpa di tale situazione il narcotraffico sempre più pervasivo, il primate della Colombia parla invece di una concatenazione di cause. “È una dolorosa conseguenza della combinazione di forze fratricide, le cui componenti sono: la tirannia dell’economia sulla vita, l’etica corrotta e anarchica, l’anti-cultura predatoria, l’indifferenza sociale, la politica dell’odio e dell’ipocrisia”. Rispetto alla dialettica politica molto polarizzata, a un anno e mezzo dalle prossime presidenziali, l’arcivescovo di Bogotá usa parole forti: “mi preoccupa una certa bramosia, da parte della Presidenza della Repubblica, slegata dalla ricerca del bene comune. Più che la polarizzazione della campagna presidenziale, sono preoccupato per i suoi effetti, come la frammentazione della società colombiana, l’assenza di un progetto nazionale comune che ci unisca e ci impegni a raggiungere obiettivi comuni oltre le differenze, la ricerca di risultati immediati e l’incapacità di dialogare nella società”.

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