Volontariato: mons. Crociata (Latina), “senza la generosità e la reciprocità dell’aiuto personale e sociale, staremo tutti sempre peggio”

“Sono diversi gli ambiti in cui il volontariato può esprimersi. Il primo è quello delle occupazioni ordinarie, di lavoro in famiglia o nei vari settori di impiego. La prima e più alta forma di volontariato è dare qualità al proprio lavoro e alle proprie occupazioni quotidiane. Dare qualità significa metterci passione e tendere all’eccellenza dei risultati e dei prodotti”. Lo ha sottolineato mons. Mariano Crociata, vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, ieri, al ritiro mensile del clero pontino.
Un secondo ambito è “quello dei servizi sociali, la cui vastità è pressoché illimitata, sia in ambito ecclesiale sia in ambito civile. Non c’è bisogno di etichette per prestare aiuto e servizio alla persona: in famiglia, nel vicinato, nel quartiere, nella città. Non ci sono limiti alla creatività del servizio, perché non ci sono limiti alla varietà dei bisogni delle persone: dal cibo al vestiario, dalla cura della salute al sostegno di fronte alle conseguenze di una malattia, dalla casa all’igiene, dall’accompagnamento nel disbrigo di pratiche al reperimento dell’aiuto economico in senso stretto”.
Un terzo ambito di servizio volontario è “quello che si dirige ai bisogni relazionali e culturali della persona: il contrasto alle diverse forme di povertà educativa e alle difficoltà scolastiche, specialmente in questa fase di generalizzato disorientamento organizzativo. Ma non va dimenticata la dimensione relazionale e affettiva del bisogno, soprattutto nel caso di persone anziane e sole, per le quali il gesto di portare qualcosa o fare una telefonata assume un grande valore”.
Per il presule, “il volontariato richiede sempre più competenza e qualificazione. La disponibilità al servizio abbraccia anche la volontà di prepararsi e di mettersi nelle condizioni di essere effettivamente di aiuto”. “Non è più possibile solo rivendicare diritti e pretendere che qualcuno assolva alle incombenze necessarie perché siano rispettati. C’è bisogno dello sforzo di tutti per aiutarci a trovare risposta alle nostre esigenze. Senza la generosità e la reciprocità dell’aiuto personale e sociale, staremo tutti sempre peggio”, ha concluso.
La Caritas diocesana ha attivato la casella di posta elettronica volontariato@caritaslatina.it per raccogliere le adesioni e provvederà ad inoltrarle agli enti e associazioni interessate. Le proposte riguardano il volontariato “sociale”, in famiglia, nel vicinato, nel quartiere, in città, e il volontariato verso i bisogni culturali, per i bisogni educativi scolastici dei ragazzi.

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