“Fides et labor si caratterizza per il fatto che la garanzia è offerta dalla diocesi, per cui il prestito è a fondo perduto. Se l’iniziativa va bene, il prestito viene restituito e il fondo si rende disponibile a finanziare anche altri. Un circolo virtuoso, dunque”. Lo ha detto mons. Erio Castellucci, vescovo di Carpi, intervenendo questa mattina, presso il Vescovado, alla conferenza stampa per rilanciare il progetto di finanza sociale Fides et labor che si allarga oggi anche alle scuole paritarie di ispirazione cristiana presenti nel territorio diocesano, “mettendosi a disposizione – si legge in un comunicato – al fine di sostenerne la progettualità in campo didattico-educativo, in un momento in cui, in particolare a causa della pandemia, sono emerse nuove esigenze in questo ambito”. L’idea di fondo, ha spiegato Castellucci, è “riplasmare la proposta sulle necessità attuali. Ora tanto più, dato che a causa della pandemia ci saranno conseguenze di carattere lavorativo e professionale, che molto probabilmente richiederanno nuove partenze e un supplemento di creatività”.
“Fides et labor”, ha precisato il presidente Giuseppe Torluccio, è rivolto a coloro che, “a causa della crisi economica in corso, risultano esclusi dal sistema del credito bancario per ragioni connesse alla mancanza di garanzie e a situazioni di precarietà, ma che intendono diventare economicamente autosufficienti e integrarsi nel tessuto sociale ed economico attraverso l’esercizio di un’attività lavorativa autonoma o già esistente”, insomma intendono “rimettersi in piedi”. In diocesi “sono presenti 14 scuole dell’infanzia, parrocchiali o gestite da istituti religiosi e fondazioni”, ha spiegato Claudio Cavazzuti, della Commissione diocesana scuola cattolica e dirigente scolastico dell’istituto Sacro Cuore di Carpi, annunciando la proposta a queste scuole “di mettersi in gioco presentando dei progetti, con le stesse responsabilità richieste da Fides et labor, per fare innovazione didattica”.