RnS: 44ª Conferenza nazionale animatori. Martinez, “necessario un supplemento di misericordia”. Don Maspero, “evangelizzare vuol dire consolare”

In questo tempo così faticoso e instabile, in cui le limitazioni anti contagio da coronavirus rendono ogni attività relazionale compromessa, il Rinnovamento nello Spirito Santo intende promuovere, con ancor più convinzione, la carità fraterna, spirituale e materiale, come vero “patto di stabilità”. L’occasione per concretizzare questo ambizioso quanto urgente intento è la 44ª Conferenza nazionale animatori online, in programma oggi, sabato 12, e domenica 13 dicembre, in diretta su piattaforma digitale (www.rinnovamento.org) da Sacrofano (Roma), con la partecipazione di 1300 gruppi per un totale di circa 10mila iscritti. A fare da sfondo alla due giorni scandita da due precisi indirizzi (la consolazione e la compassione), la recentissima enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti” – in particolare il motto “Nessuno si salva da solo” –, con il tema generale tratto da “E voi siete tutti miei fratelli” (Mt 23, 8).

Il presidente del RnS, Salvatore Martinez, nel saluto iniziale ha detto: “Il Covid-19 non ci ha fermati e c’è bisogno di un supplemento di misericordia, anche attraverso questa Conferenza profetica”. Poi, ad aprire i lavori, con la prima delle quattro sessioni incentrata sulla carità spirituale, è stato don Giulio Maspero, fisico, teologo e ordinario di Teologia dogmatica presso la Pontificia Università della Santa Croce.

A partire dalle Scritture e in particolare dal versetto di San Paolo “Consoliamo quelli che si trovano in ogni genere di afflizione” (cf 2 Cor 1, 4), il relatore ha sottolineato che “evangelizzare vuol dire consolare, ma non con le nostre capacità, con la nostra bravura e le nostre forze, ma con le nostre miserie ed afflizioni che attirano la misericordia di Dio. Possiamo amare senza misura perché ci sappiamo amati senza misura. E l’esperienza dello Spirito è proprio l’esperienza di questo Amore. Quindi evangelizzare vuol dire consolare perché significa mettere in relazione con lo Spirito di Gesù, essere suo tempio, sua dimora”. E, nel giorno in cui si festeggia la Madonna di Guadalupe, Maspero ha aggiunto che “questa capacità di consolare, espressione del proprio essere stati consolati dal Dio uno e trino, si svela in pienezza in Maria, come le parole del Magnificat rivelano”.

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