Ungheria: card. Erdo (Budapest), preghiere per malati di Covid, ricordo dei defunti, tutela della saluti di tutti

“In questo anno offriamo la santa messa della sera del Giorno dei defunti per quelle persone che nel nostro Paese sono morte nell’epidemia Covid. Ma preghiamo anche per i nostri malati, per i nostri parenti e per tutti coloro che come conseguenza della pandemia devono portare oneri particolari”. Lo ha affermato ieri sera il card. Péter Erdő, per la commemorazione dei defunti nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe a Budapest. “Questa seconda ondata di autunno, comporta gravi prove fisiche, materiali e spirituali per molti. È anche un’occasione per riflettere sulla vita di qualche nostro arcivescovo che ci ha preceduto, dal punto di vista della fede vissuta e della vocazione”. Il cardinale ha quindi svolto una riflessione a partire dalla figura di Carlo Ambrogio di Asburgo-Lorena, nipote di Maria Teresa d’Asburgo, figlio del fratello di Francesco I d’Asburgo, imperatore e re d’Ungheria. Era nato nel 1785 a Milano e ricevette i due nomi di battesimo dai due santi vescovi più famosi della città, sant’Ambrogio e san Carlo Borromeo.
Più oltre il porporato ha affermato: “Negli ultimi duecento anni la scienza medica ha fatto grandi progressi, sappiamo molto della natura delle infezioni. L’esempio dell’arcivescovo Carlo Ambrogio ci invita non ad accantonare la cautela obbligatoria, ma ci aiuta a concentrarci sulla sostanza delle cose. Tra le circostanze attuali dobbiamo fare di tutto per coloro che hanno bisogno del nostro aiuto. Sosteniamo i nostri cari che vengono a trovarsi in una situazione materiale depressa. Cerchiamo di rendere più facile la vita di coloro che stanno crollando sotto il peso del tanto lavoro che improvvisamente si è rovesciato su di loro. È importante per tutti e significa operare un vero atto di misericordia se osserviamo le regole cautelari per non esporre al pericolo la salute degli altri”.

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