Diocesi: Milano, mons. Delpini prosegue l’isolamento, senza sintomi. Mons. Agnesi (vicario), “ci chiede dei preti malati e delle comunità che visitiamo”

“Dopo la positività riscontrata al Covid-19 nel pomeriggio di venerdì 30 ottobre, l’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, prosegue il periodo di isolamento previsto dai protocolli. Le sue condizioni di salute continuano a essere buone, senza sintomi particolari. Mons. Delpini vive questo momento in un clima di preghiera e con serenità, seppure con il dispiacere di non poter partecipare alle celebrazioni e agli impegni pubblici previsti”. Lo si legge in un comunicato diffuso dalla curia ambrosiana. In particolare, l’arcivescovo “non potrà presiedere la tradizionale messa per la festa di san Carlo Borromeo, prevista per domani alle 17.30 in duomo”. A presiedere la celebrazione eucaristica sarà mons. Giuseppe Merisi, vescovo emerito di Lodi, già vescovo ausiliare nella diocesi di Milano. Mons. Merisi ricorda il XXV° anniversario di ordinazione episcopale, avvenuta il 4 novembre 1995 nel duomo di Milano. “A mons. Delpini sono arrivate nei giorni scorsi diverse testimonianze di affetto e vicinanza: messaggi di persone singole – tra cui i vescovi della Lombardia e altri presuli, ma anche semplici fedeli – e di gruppi o associazioni, come l’Azione cattolica ambrosiana”.
“In questi giorni – afferma il vicario generale, mons. Franco Agnesi – anche noi vescovi ausiliari, vicari episcopali, responsabili di servizi e uffici diocesani, abbiamo cercato di esprimergli vicinanza e affetto; la stessa vicinanza affettuosa che molte persone incontrate nelle celebrazioni ci chiedono di comunicargli, insieme con il ricordo nella preghiera. Lo hanno sentito presente durante i mesi difficili del lockdown, e ora desiderano ricambiare. Dico ‘abbiamo cercato’ perché l’arcivescovo accoglie i nostri sentimenti con sincera gentilezza ma gli interessa di più sapere come stanno i preti malati, le comunità che visitiamo e le persone che avrebbe dovuto incontrare. Così è fatto – e ne siamo grati – il nostro vescovo”.

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