Anziani: Costa (Auser), “rendere esigibile il diritto di invecchiare a casa propria”

“Il problema va inquadrato in una più generale riforma del rapporto oggi esistente tra assistenza sanitaria e sociale a favore di un coerente e integrato Sistema sociosanitario nazionale. La scelta di fondo di Auser è quella di rendere esigibile il diritto di ogni anziano di invecchiare a casa propria. Ne deriva che l’assistenza sociosanitaria degli anziani non autosufficienti vada inserita nel più generale problema dell’organizzazione dell’assistenza domiciliare e di condizione abitativa degli anziani”. Lo ha detto, oggi, il presidente nazionale Auser, Enzo Costa, in occasione dell’audizione presso la Commissione tecnica “per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana” istituita dal Ministero della Salute e presieduta da mons. Paglia. L’epidemia di Covid-19, ricorda l’Auser, ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica la realtà della Rsa, per la concentrazione di contagi e decessi provocati dal virus, aprendo un dibattito su come devono essere organizzate ma soprattutto su che cosa deve essere una Rsa.
“Malgrado i limiti evidenti – ha aggiunto Costa – Auser ritiene che le Rsa siano un servizio importante per persone che non potrebbero essere assistiti a domicilio e ritiene che la riforma delle Rsa debba tener conto di una serie di importanti indirizzi che abbiamo presentato alla Commissione”, come il diritto dell’anziano di invecchiare a casa propria, la possibilità di concepire le Rsa come “Centri Servizi” capaci di offrire assistenza a domicilio o, ancora, di non considerare le Rsa come mini ospedali quanto piuttosto come “casa” dove l’anziano recupera l’autonomia, quindi le Rsa non come luoghi di mera “custodia” ma luoghi dove “far vivere nel modo migliore possibile”. Dall’Auser anche l’invito a evitare il rischio della spersonalizzazione “quanto mai presente nelle strutture residenziali collettive”, ipotizzando risposte molto differenziate con minialloggi e nuclei per diversi gradi di non autosufficienza. Altre questioni trattate, un contratto unico nazionale per chi opera nelle Rsa, un “sistema delle cure” per la non autosufficienza, l’assistenza medica, le modalità di accesso alle strutture, la trasparenza della gestione e la certificazione di qualità, la sostenibilità del sistema delle Rsa.

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