Economia: Osservatorio monetario (Un. Cattolica), “progettare bene l’utilizzo dei fondi Ue”. Opportunità Mes

Il Recovery Fund, o meglio Next Generation Eu, mette a disposizione nei prossimi anni 750 miliardi di euro a livello europeo: “ora è di fondamentale importanza progettare bene l’utilizzo di questi fondi”. Angelo Baglioni, direttore di Osservatorio monetario (Università Cattolica), commenta alcuni elementi emersi dal rapporto 2/2020 sulla risposta europea alla crisi generata dalla pandemia. “I settori sui quali investire sono noti: l’ambiente, la digitalizzazione, l’istruzione, la ricerca, l’efficienza della pubblica amministrazione. Il problema è uscire dalla genericità delle linee-guida e individuare progetti precisi, nonché monitorarne la realizzazione”. Cruciale sarà “la governance dei processi decisionali: meglio accentrare il controllo presso un’unica autorità piuttosto che disperdere le responsabilità. Un ostacolo da superare sarà la proverbiale complicazione e lentezza della pubblica amministrazione nostrana”. Un altro strumento importante è il Sure, il nuovo fondo europeo di sostegno ai lavoratori colpiti dalla perdita del lavoro. “Il fondo, partito con una dotazione di 100 miliardi di euro, è già un successo: 17 Paesi europei hanno fatto richiesta per utilizzarlo, per un totale di 87 miliardi (di cui 27 sono andati all’Italia)”. Non altrettanto si può dire per la nuova linea di credito del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) dedicata alle spese sanitarie, 240 miliardi, di cui 36 potenzialmente destinati all’Italia. “Nessun Paese ha fatto finora richiesta per utilizzarla. Purtroppo il Mes, al di là delle polemiche italiane, si porta dietro una cattiva reputazione, uno stigma legato al fatto che soprattutto nel caso della Grecia sono state imposte condizioni molto pesanti a fronte di questi prestiti, come aggiustamento di bilancio o licenziamenti di risorse impiegate nel settore pubblico. Dovrebbe essere ormai chiaro che l’unica condizione è che venga destinato a spese (direttamente o indirettamente) legate a motivi sanitari”.

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