Gmg Lisbona: mons. Shevchuk, “ascoltate la voce dei giovani dell’Ucraina che portano nel cuore e nel corpo le ferite della guerra”

foto SIR/Marco Calvarese

“In un’epoca in cui essere cristiani rappresenta una vera sfida e, a volte significa andare controcorrente rispetto a una cultura secolarizzata che respinge i valori cristiani, la Giornata mondiale della gioventù diviene in un momento di rafforzamento reciproco, di condivisione di esperienze di fede e di guarigione delle ferite che giovani ragazze e ragazzi portano nel cuore e nell’anima”. Sono queste le parole di Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina, nel suo messaggio settimanale nel quale parla della partecipazione di una delegazione di giovani dell’Ucraina alla Gmg di Lisbona, ricordando le 76 settimane di guerra già trascorse per l’Ucraina, i missili russi che minacciano città e villaggi le giovani donne ed I giovani uomini che difendono la patria, la distruzione della cattedrale della Trasfigurazione ad Odessa. “Oggi, desideriamo nuovamente ribadire con forza: l’Ucraina resiste! L’Ucraina combatte! L’Ucraina prega!”, aggiunge Shevchuk sottolineando come la Chiesa stia dedicando un’attenzione speciale, attraverso la preghiera e il supporto pastorale, ai giovani che devono sopportare maggiormente il fardello della guerra, difendendo la patria e aiutando coloro che hanno bisogno di assistenza. “I giovani ucraini che partecipano a questa edizione della Giornata mondiale della gioventù vivranno un’esperienza davvero straordinaria”, le parole dell’arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina, che ricorda la visita del card. Américo Aguiar in Ucraina con le sue dichiarazioni in merito al desiderio della Chiesa di ascoltare i giovani. “I giovani ucraini hanno qualcosa di importante da dire, desiderano parlare ai loro coetanei, alla Chiesa cattolica e al mondo intero. I giovani ucraini vogliono essere ascoltati, vogliono parlare del dolore e delle perdite che gli ucraini stanno vivendo oggi. I giovani ucraini desiderano oggi comunicare a tutta la Chiesa cattolica ciò che significa essere cristiani in tempi di guerra. Tuttavia, i giovani ucraini vogliono anche essere veramente sentiti e ascoltati. La condivisione del dolore e delle sfide affrontate dai nostri giovani sarà un prezioso momento di guarigione per le ferite”. Shevchuk si rivolge all’opinione pubblica mondiale e alla Chiesa universale: “Ascoltate con attenzione la voce dei giovani ucraini e abbracciate quelle ragazze e quei ragazzi che portano nel cuore e nel corpo le ferite della guerra. Che la Giornata mondiale della gioventù sia un momento solenne in cui diciamo ‘no’ all’aggressione russa e condanniamo fermamente l’uccisione di civili innocenti in Ucraina. Che questo evento sia un momento di preghiera per i bambini rapiti, ed anche un’occasione in cui chiediamo insieme a Dio una pace giusta per l’Ucraina e per l’intero mondo”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Mondo