Africa: padre Zanotelli (comboniano) ai giornalisti, “rompiamo il silenzio” su drammi che toccano “i più poveri ed emarginati” del Continente nero

“Non vi chiedo atti eroici, ma solo di tentare di far passare ogni giorno qualche notizia per aiutare il popolo italiano a capire i drammi che tanti popoli africani stanno vivendo. Scusatemi se mi rivolgo a voi in questa torrida estate, ma è la crescente sofferenza dei più poveri ed emarginati che mi spinge a farlo”. Così padre Alex Zanotelli, missionario italiano della comunità dei comboniani, profondo conoscitore dell’Africa e direttore della rivista Mosaico di Pace, si rivolge ai giornalisti in un appello. Per il missionario, il “grido” dei popoli africani “trova sempre meno spazio nei mass-media italiani, come in quelli di tutto il modo del resto”. Di qui l’appello ai giornalisti perché abbiano “il coraggio di rompere l’omertà del silenzio mediatico che grava soprattutto sull’Africa”. Per padre Zanotelli “è inaccettabile il silenzio” sul Sud Sudan, sul Sudan, sulla Somalia, sull’Eritrea, sul Centrafrica, sulla zona saheliana dal Ciad al Mali, sulla situazione caotica in Libia, su quanto avviene nel cuore dell’Africa , soprattutto in Congo, su “trenta milioni di persone a rischio fame in Etiopia, Somalia , Sud Sudan, nord del Kenya e attorno al Lago Ciad”, sui cambiamenti climatici in Africa, sulla “vendita italiana di armi pesanti e leggere a questi Paesi che non fanno che incrementare guerre sempre più feroci da cui sono costretti a fuggire milioni di profughi”.
Ricordando i migranti morti in mare, il comboniano commenta: “E così ci troviamo con un Mare Nostrum che è diventato Cimiterium Nostrum dove sono naufragati decine di migliaia di profughi e con loro sta naufragando anche l’Europa come patria dei diritti. Davanti a tutto questo non possiamo rimane in silenzio”.
Per questo, conclude padre Zanotelli, “vi prego di rompere questo silenzio-stampa sull’Africa, forzando i vostri media a parlarne. Per realizzare questo, non sarebbe possibile una lettera firmata da migliaia di voi da inviare alla Commissione di Sorveglianza della Rai e alle grandi testate nazionali? E se fosse proprio la Federazione nazionale stampa italiana a fare questo gesto? Non potrebbe essere questo un’Africa Compact giornalistico, molto più utile al Continente che non i vari Trattati firmati dai governi per bloccare i migranti? Non possiamo rimanere in silenzio davanti a un’altra Shoah che si sta svolgendo sotto i nostri occhi. Diamoci tutti/e da fare perché si rompa questo maledetto silenzio sull’Africa”.

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