Parlamento Ue: i costi della “non Europa” presentati l’8 maggio a Roma con Tajani

(foto Parlamento europeo Italia)

È in programma per lunedì 8 maggio a Roma, alle 10 nell’Esperienza Europa – David Sassoli in piazza Venezia 6, la presentazione dello studio del Parlamento europeo sui costi della non Europa, quindi il valore aggiunto di agire a livello comunitario per far fronte alle sfide globali. Lo studio esamina i potenziali benefici che si potrebbero conseguire in 50 ambiti strategici, tenendo conto dello stato della legislazione Ue e delle sue potenzialità non sfruttate evidenziando i costi della non Europa. Lo studio segue le orme del Rapporto Cecchini che servì all’allora presidente della Commissione europea Jacque Delors nel 1989 per lanciare il progetto di realizzazione del Mercato unico europeo. L’evento, organizzato dall’Ufficio del Parlamento europeo in Italia alla vigilia della Giornata dell’Europa, inizierà con i saluti del direttore dell’Ufficio del Parlamento europeo in Italia, Carlo Corazza, mentre i contenuti dello studio saranno illustrati da Lauro Panella, capo del servizio ricerca del Parlamento europeo e coautore dell’opera. Seguirà l’intervista di Paolo Valentino, giornalista del Corriere della Sera, ad Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, che risponderà anche alle domande di un gruppo di studenti della facoltà di giurisprudenza e di scienze politiche dell’Università di Roma Tre. L’obiettivo dell’incontro è quello di mettere in luce come negli ultimi 70 anni il processo di integrazione europea abbia portato benefici importanti ai cittadini in termini di crescita, lavoro, sostenibilità, tutela sociale, libertà, sicurezza e pace, mostrando però i limiti dell’attuale costruzione europea davanti alle nuove sfide, per le quali non riesce a dare risposte sufficientemente efficaci. Il Parlamento europeo è convinto che l’Europa non debba ripiegarsi su se stessa e sull’immobilismo, ma intraprendere invece la via di cambiamenti ambiziosi che, secondo lo studio che verrà presentato, potrebbe generare oltre 2,8 miliardi di euro l’anno entro il 2032 e, contribuire al conseguimento degli obiettivi dell’Ue nei diritti sociali, la difesa, la sicurezza o l’ambiente.

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