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Consiglio d’Europa: Pejcinovic Buric (segretario generale), nella relazione annuale l’attacco “brutale” della Russia all’Ucraina e i rischi per la democrazia

Nella sua relazione annuale, pubblicata oggi – Giornata del Consiglio d’Europa – il segretario generale Marija Pejčinović Burić afferma che “gli standard dell’Organizzazione devono essere applicati in ogni aspetto della vita degli europei”. Ha inoltre sottolineato “il profondo impatto dell’aggressione brutale, illegale e in corso della Russia contro l’Ucraina”. “L’aggressione contro l’Ucraina ha causato sofferenze straordinarie”: migliaia di morti, milioni di profughi, “storie orribili di torture, stupri. Desideriamo un ritorno alla pace: una pace sostenibile basata sulla giustizia”. La relazione, con una prima sezione che esamina i punti di forza e di debolezza delle istituzioni democratiche e una seconda incentrata sulla qualità dell’ambiente democratico, evidenzia diverse sfide. Anzitutto “l’aumento della violenza contro i giornalisti, l’uso della sorveglianza per rintracciarli e intimidirli e tattiche che vanno dalla detenzione alle azioni legali strategiche contro la partecipazione pubblica per impedire ai giornalisti investigativi e ad altri di svolgere il proprio lavoro”. In secondo luogo “nuove leggi e l’uso improprio di quelle esistenti per limitare la società civile, con manifestazioni pubbliche erroneamente classificate come pericolose, uso eccessivo della forza contro i manifestanti, organizzazioni non governative che devono far fronte a crescenti restrizioni finanziarie e ostacoli burocratici e l’uso del sistema giuridico per minare l’opposizione politica”. Inoltre “un ambiente politico polarizzato in cui l’incitamento all’odio continua a crescere, sia online che offline, spesso prendendo di mira le donne e una serie di minoranze e gruppi vulnerabili”. Il segretario generale segnala ancora: “queste tendenze negative non si riscontrano ovunque ed è importante riconoscere che vi sono anche sviluppi positivi in alcuni Stati membri”.

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