Diocesi: Rimini, mons. Anselmi scrive a Vasco Rossi. “Incoraggia i giovani ad essere sempre generosi e a non spegnere mai il desiderio d’infinito che si trova nel cuore”

“Caro Vasco, mi permetto di darti del ‘tu’ perché, pur senza averti mai incontrato personalmente, ti sento quasi come uno di famiglia. Sono anni che, con amici e ragazzi, cantiamo le tue canzoni intorno al fuoco, sulla spiaggia, sotto la luna, fra le tende”. Inizia con queste parole la lettera aperta che il vescovo di Rimini, mons. Nicolò Anselmi, ha indirizzato a Vasco Rossi che ha scelto di iniziare a Rimini il tour di concerti. “Volevo darti anch’io il benvenuto nella nostra città”, spiega il presule, aggiungendo che “migliaia di giovani e adulti ti attendono, alcuni accampati da giorni fuori dallo stadio. Su molti di loro tu eserciti un’influenza potente”. “In questi giorni – ricorda il vescovo – tanti ragazzi e giovani si sono generosamente coinvolti nell’aiutare le popolazioni alluvionate della tua, nostra Regione. Sono venuti da tutt’Italia, tanti anche da Rimini: molti di loro li conosco personalmente. Hanno spalato fango, lavato mobili, distribuito pasti, spostato rottami e detriti. Alla sera erano esausti ma felici; hanno servito, faticato, aiutato, amato chi si trovava in situazioni di grande difficoltà e di lutto. Tutto il mondo ha visto la loro bellezza interiore”. “Permettimi ora – prosegue mons. Anselmi – di dire una ‘cosa da prete’: questi ragazzi e giovani hanno manifestato la forza e la capacità di amore di Gesù che è dentro di loro, che è dentro tutti, credenti e non credenti, di ogni religione. Se puoi, incoraggiali – magari anche dal fronte del palco del ‘R. Neri’ – a continuare così, ad essere generosi sempre, attenti verso chi soffre, verso i malati, verso chi è straniero e fatica ad inserirsi, disponibili a tenere compagnia ad un anziano, ad aiutare un bambino in difficoltà con lo studio, a stare vicino a chi si sente solo e vuoto”. “Se vuoi, invitali a non spegnere mai quel desiderio d’infinito che si trova nel cuore di ogni uomo, lo stesso che abita sulle ‘Dannate nuvole’”, continua il vescovo: “Se puoi, suggerisci loro a non aver paura di una ‘vita spericolata’ e ad ‘andare al massimo’ nell’amore verso gli altri, gli esclusi, i fragili, verso tutti”. “Chi vuol ‘trovare un senso a questa vita’ lo può trovare nel rendere felici gli altri. Perché chi dona la sua vita la trova, e c’è più gioia nel dare che nel ricevere”, conclude mons. Anselmi che al cantante assicura: “Ti accompagno con la preghiera”.

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