Scuola: Articolo 26, il 22 maggio a Roma verranno presentate le proposte perché sia più inclusiva con gli alunni con disabilità

“Proposte per una scuola inclusiva – Disabilità e D.I. 182/2020”. Questo il tema del convegno promosso dall’associazione Articolo 26 che avrà luogo lunedì 22 maggio, dalle 15.30 presso la sala Matteotti di Palazzo Theodoli, a Roma.
Con questo convegno – si legge in una nota – Articolo 26 intende presentare pubblicamente il documento già consegnato al ministero dell’Istruzione e del merito (Mim) e già sottoscritto da 20 associazioni, “contenente le criticità che come associazione di genitori abbiamo rilevato nel testo del D.I. 182/2020 e nei suoi allegati: prima fra tutti ma purtroppo non unica criticità, il depotenziamento del ruolo della famiglia come componente effettivo del Gruppo lavoro operativo (Glo) per quanto concerne la stesura del Piano educativo individualizzato (Pei) e di tutti gli altri compiti affidati a questo gruppo di lavoro”. “Le criticità evidenziate nel documento prodotto da Articolo 26 – proseguono dall’associazione – stanno emergendo in tutta la loro urgenza proprio a maggio, il mese in cui le scuole dovrebbero compilare i Pei degli alunni con disabilità, applicando le indicazioni previste dal decreto e non avendo ancora ricevuto dal Mim i chiarimenti promessi con la Nota prot. n. 15760 dell’ottobre 2022 con cui si invitavano le scuole a procedere con la definizione della progettazione educativo-didattica, rinviando al mese di maggio 2023 la predisposizione delle sezioni relative al fabbisogno di risorse professionali”.
All’incontro interverranno Evelina Chiocca, rappresentante dell’Osservatorio 182 e presidente del Coordinamento italiano insegnanti di sostegno, Carlo Stacchiola, presidente di Articolo 26, Gualtiero Raimondi Cominesi, responsabile disabilità di Articolo 26, Chiara Paolini, mamma di Emanuele Campostrini affetto da sindrome da deplezione del Dna mitocondriale, e Laura Sabino, mamma di Davide, un ragazzo con autismo e autrice di “La disabilità in famiglia. Perché a me? Perché non a me?”.

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