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Germania: Polina, profuga ucraina, giovane ministrante in una parrocchia della Renania

Il portale della chiesa cattolica tedesca katholisch.de segue, con regolarità, l’esperienza ecclesiale dei profughi che giungono in Germania. Oggi è il caso di una giovane ventenne, Polina Yukhymovych, profuga ucraina, di rito cattolico-romano, accolta, insieme con la madre, dalla parrocchia di Sant’Anna a Ratingen, vicino Düsseldorf, in Renania settentrionale-Vestfalia. L’esperienza di gratitudine nella fede e la scoperta di poter fare servizio in chiesa come accolita la stanno facendo sentire sempre più parte della comunità. Nella chiesa natale di Polina a Worsel, cittadina vicina alla capitale ucraina di Kiev, alle ragazze non è consentito svolgere servizio come ministranti: “solo i ragazzi lo fanno nella nostra chiesa”, dice Polina. Il sacerdote della sua parrocchia una volta le disse che non era un ruolo femminile ma lei, di recente, gli ha detto che ora fa il chierichetto in Germania: “Vai avanti”, è stata la risposta. E Polina continua, grata dell’invito ricevuto dalla comunità di Sant’Anna che le ha proposto di servire all’altare. Polina è scappata dall’Ucraina nell’aprile del 2022 con la madre. Prima l’accoglienza momentanea in Polonia, quindi un’amica ha contattato sua madre. “Vive in Germania da molto tempo e ci ha invitato a casa sua”, ricorda la ragazza, che da allora vive a Ratingen. “Siamo fortunate”, dice. Suo padre e suo fratello maggiore sono ancora in Ucraina, perché è permesso lasciare il Paese solo agli uomini che hanno più di 65 anni, che hanno più di tre figli o devono badare a parenti già all’estero. Da quando è giunta a Ratingen, Polina è coinvolta nel lavoro giovanile, aiuta nelle feste comunitarie, aiuta i bimbi ucraini come volontaria, studia il tedesco per poter lavorare. Il suo sogno è aprire un ristorante. Ma “la guerra è terribile”, dice Polina, e la sua casa a Worsel non c’è più.

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