Sinodo: rapporto nazionale della Chiesa di Ungheria, “Chiesa comunichi in modo autentico e chiaro la verità cristiana”

“La vita umana inizia al concepimento e deve essere protetta” e “il matrimonio è l’unione di un uomo e una donna”. È quanto si legge nel contributo della Chiesa di Ungheria presentato a Praga alla Tappa Continentale del Sinodo dove al 5 al 12 febbraio le Conferenze episcopali d’Europa hanno presentato i rapporti nazionali. “Con il pretesto del dialogo – hanno detto gli ungheresi -, il mondo ci costringe ad accettare opinioni e idee in cui non crediamo e con cui non ci identifichiamo, e se non siamo d’accordo, finiamo per essere esclusi dal cosiddetto dialogo. Oggi ci sembra importante sottolineare ancora una volta l’importanza dei valori della famiglia e del matrimonio”. “La famiglia è l’unità fondamentale della società, dove impariamo la tolleranza e l’accettazione reciproca, e dove possiamo tornare in tempi di crisi”, si legge nel contributo ungherese. “Siamo tutti chiamati, quindi, a lavorare per il matrimonio e la famiglia, e a resistere alla tendenza che cerca intenzionalmente di definire come famiglia stili di vita e convivenze che, di fatto, non sono una famiglia”. La Chiesa ungherese ha quindi sottolineato, nel suo contributo, la necessità che “la Chiesa comunichi in modo autentico e chiaro la verità cristiana: Cristo chiamava se stesso Verità, non Moda e i martiri cristiani non hanno dato la vita per una moda, ma per la verità: per Cristo”. “Dire di sì alla vita”, “dire di sì al matrimonio”, “scegliere la fedeltà”. “Abbiamo bisogno di una Chiesa coraggiosa che vada incontro alla gente e ci aiuti nelle nostre scelte”. “Viviamo in un momento di crisi: secondo la lingua greca, la parola crisi significa separazione, cambiamento. Pertanto, il Sinodo è un momento di Kairos per tutti noi: un momento di riflessione interna, un tempo per capire come andare avanti, senza dimenticare che la chiesa non è una costruzione umana per servire le esigenze sociali mutevoli, ma un segno e uno strumento di Salvezza per tutti i popoli”.

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