Amazzonia: lettera congiunta Repam, Fospa e Ama ai presidenti dei Paesi in vista del loro vertice. “Fermare la violenza delle economie illecite”

La rete ecclesiale panamazzonica (Repam), il Forum sociale panamazzonico (Fospa) e l’Assemblea mondiale per l’Amazzonia (Ama), hanno inviato una lettera congiunta e aperta, pervenuta al Sir, ai presidenti degli Stati che costituiscono la Panamazzonia, in occasione della convocazione del Vertice dei presidenti dell’Amazzonia, previsto per il mese di maggio.
Una delle idee fondamentali della lettera è la promozione della donna, e la giustizia di genere viene vista come parte essenziale della giustizia ambientale e climatica per l’Amazzonia e per tutta l’umanità.
Le tre reti si propongono di elaborare un’agenda di azioni e proposte comuni per questo importante incontro presidenziale in Amazzonia e chiedono di poterle presentare ai rappresentanti degli Stati attraverso un incontro virtuale.
L’Amazzonia, si legge nella lettera, “ha smesso di respirare! Ci rattrista vedere come abbia iniziato a emettere più carbonio di quanto ne catturi e come sia aggredita dall’avanzata incontrollata degli allevamenti di bestiame e delle coltivazioni di soia – soprattutto attraverso il ‘taglia e brucia’ – così come dall’attività mineraria e dall’estrattivismo idrico. I progetti energetici, le dighe, le ferrovie, le vie d’acqua, l’agrobusiness e l’estrazione di petrolio e gas, progetti del capitale internazionale con il sostegno dei Governi nazionali, colpiscono i territori delle popolazioni tradizionali, indigene e costiere dell’Amazzonia. Il tessuto forestale è sempre più degradato e frammentato, raggiungendo il punto di non ritorno, verso la savanizzazione di questo bioma. Per questo motivo, le nostre organizzazioni, nell’ambito del X Forum sociale Pan-Amazzonico tenutosi a Belém de Pará, in Brasile, nel 2022, hanno dichiarato lo Stato di emergenza climatica in Amazzonia, un appello che condividiamo con voi. È necessario che la sostenibilità della vita sia al centro delle politiche globali!”.
Proseguono le tre reti: “Dobbiamo fare in modo che coloro che si prendono cura e curano l’Amazzonia siano coloro che prendono decisioni e azioni nei loro territori e di fronte ai governi. A tal fine è necessario fermare la violenza generata dalle economie illecite e violente contro le comunità dell’Amazzonia e soprattutto contro le donne”.

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