Infanzia: Save the Children, nel 2021 morti o mutilati 8mila bambini, 22 al giorno. 449 milioni vivono in zone di conflitto

(Foto: Save the Children)

Nel 2021 sono morti o sono stati mutilati nel mondo, a causa delle guerre, 8mila bambini, 22 al giorno. 449 milioni vivono in zone di conflitto. Lo Yemen è il colpito da conflitto dove i bambini vivono peggio. Mentre Afghanistan, Somalia e Siria (da dove provenivano molte persone che hanno perso la vita nel naufragio nel crotonese) sono tra i 10 peggiori Paesi. Sono alcuni dei dati contenuti nel rapporto “The forgotten ones” (I dimenticati), diffuso oggi da Save the Children. L’Afghanistan è il Paese con il più alto numero di bambini uccisi (633) o mutilati (1.723) a causa di ordigni esplosivi nel 2021; in Somalia sono stati uccisi o mutilati 793 bambini; in Siria ne sono stati reclutati 1.301. Il report è precedente al conflitto in Ucraina, dove finora sono stati uccisi 438 bambini e 851 sono stati feriti. Nel periodo di riferimento, l’Africa ha registrato il numero più alto di bambini colpiti da conflitti (180 milioni), seguita dall’Asia (152 milioni) e dalle Americhe (64 milioni). Il Medio Oriente ha ospitato la più alta percentuale di minori che vivono in aree di conflitto (1 bambino su 3) e, se l’Europa ha registrato il numero e la percentuale più bassi, si prevede che questi numeri saliranno drammaticamente a causa dell’escalation di violenza in Ucraina. Sono quindi 449 milioni le bambine e i bambini che nel 2021 hanno vissuto in aree di conflitto. Di questi, più della metà – circa 230 milioni – si trova nelle zone di conflitto più pericolose, con un aumento del 9% rispetto all’anno precedente. Sebbene la cifra globale dei bambini che vivono in Paesi in conflitto nel 2021 registri un leggero calo rispetto all’anno precedente (450 milioni), la drammaticità del fenomeno è evidente, perché riguarda un bambino su 6 a livello globale nonostante la rilevazione non includa i milioni di minori della guerra in Ucraina. I conflitti peggiori sono spesso quelli di cui si parla di meno. Il rapporto esamina anche la copertura mediatica nei 10 Paesi più colpiti dai conflitti tra l’1 gennaio e il 30 settembre 2022. In questi mesi, l’Ucraina ha ricevuto una copertura mediatica cinque volte superiore a quella di tutti e dieci i Paesi colpiti da conflitti peggiori per l’infanzia messi insieme. Nello stesso periodo, lo Yemen ha avuto solo il 2,3% di copertura mediatica rispetto all’Ucraina. Di contro, i piani di risposta umanitaria in questi 10 Paesi sono stati finanziati in media solo al 43% nel 2021. Save the Children ha diffuso oggi il video “Save the survivors“, basato su storie vere che mostrano l’impatto sulla vita quotidiana dei bambini che vivono in zone di guerra.

(Foto: Save the Children)

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