Ucraina: veglia di preghiera e messa al Santuario di Berdychiv. Mons. Kulbokas (nunzio), “la protezione dell’Ucraina dipende dalle nostre preghiere”

Ucraina, veglia di preghiera (Foto Rkc)

Ucraina, mons. Visvaldas Kulbokas, nunzio apostolico (Foto Sir)

La preghiera del rosario con le meditazioni dei vescovi delle diocesi di Kharkiv-Zaporizh, Odessa -Simferopol, Mukachevo, Kyiv-Zhytomyr. Il canto delle Litanie e l’Atto di Consacrazione dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria. Nel primo anniversario dell’aggressione militare della Russia contro l’Ucraina, si è svolta questa mattina una veglia di preghiera nel santuario nazionale di Santa Maria a Berdychiv al termine della quale è stata celebrata una santa messa per “la fine della guerra, la vittoria sul nemico e l’instaurazione di una pace giusta in Ucraina”. Tutta la celebrazione è stata diffusa via YouTube dalla Chiesa cattolica latina ucraina. All’inizio della Messa, l’arcivescovo cattolico di Leopoli, mons. Mieczysław Mokrzycki e presidente ad interim dei vescovi cattolici latini, ha detto: “In questo momento difficile per noi”, “siamo venuti nella nostra capitale spirituale – alla Madre di Dio di Berdychiv, in preghiera e  digiuno per entrare nel cammino del ritorno della pace in Ucraina e nei nostri cuori”. La messa è stata presieduta dall’arcivescovo Visvaldas Kulbokas, nunzio apostolico in Ucraina, al quale l’arcivescovo Mokrzycki ha chiesto di trasmettere “parole di gratitudine al Santo Padre Francesco per l’unità con noi e con l’intero popolo ucraino”. Nell’omelia, il nunzio apostolico ha sottolineato il valore della preghiera. “Il digiuno ha le sue conseguenze”, ha detto. “La preghiera ha le sue conseguenze. L’elemosina ha le sue conseguenze. Ciò significa che la nostra preghiera è una vera e propria ‘arma’, per così dire, adatta anche ad una vera guerra contro il male. Molto dipende dalla nostra preghiera se l’Ucraina sarà unita, se l’Ucraina sarà piena di fede, se l’Ucraina sarà in grado di proteggere i suoi figli e le sue figlie anche dall’aggressione. Spesso siamo tentati di pensare che la nostra preghiera sarebbe più potente se Gesù fosse fisicamente presente in mezzo a noi. Se fosse stato presente, sicuramente avremmo pianto davanti a lui e avremmo detto: ‘Signore, abbi pietà di noi e donaci la pace’. Ma è la fede che ci dice che Gesù è presente in mezzo a noi”. E gli diciamo: “Gesù, guardaci mentre ci stringiamo intorno alla Tua e nostra Madre, guarda le nostre lacrime e il nostro dolore, proteggici dal peccato e da ogni male, e proteggici da questa guerra”.

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