Ucraina: Bari, nei mercoledì di Quaresima recita dei Vespri e preghiera per la pace sulla tomba di san Nicola

“Ad un anno di guerra in Ucraina, quale il bilancio? I dati spaventano: perdite abissali di militari, barbarie e bombardamenti su civili, crimini di guerra, città trasformate a ‘scheletri’ , economia in ginocchio, discorsi apocalittici, minacce nucleari. Dati che spengono la speranza di una pace imminente, anche perché sui due fronti sembrerebbe non ci sia una vera intenzione di porre fine a questa guerra inutile, quanto infondata: entrambi i fronti si sentono ostaggio. Ostaggio di chi o di cosa? Un dato è certo, e l’ha denunciato apertamente Papa Francesco: ‘La guerra è un sacrilegio, smettiamo di alimentarla!’”. Lo ha scritto padre Giovanni Distante, rettore della basilica San Nicola di Bari, annunciando che come già accaduto lo scorso anno all’indomani dell’inizio della guerra, ogni mercoledì di Quaresima, alle 19.30, i fedeli e i devoti di san Nicola sono invitati ad unirsi alla celebrazione dei Vespri per implorare il dono della pace.
Chiedendosi come “fermare questa guerra ‘fratricida’”, p. Distante osserva che “mettere al centro la diplomazia e la cooperazione internazionale, anche se la più auspicabile, si sta presentando una strada ardua da percorre, perché affidata ad una politica, oggi quanto mai debole sull’orizzonte internazionale”. “La nostra esperienza di custodi della basilica pontificia San Nicola, dove giungono ogni anno migliaia di pellegrini appartenenti alle diverse confessioni cristiane e provenienti da ogni parte del mondo, insegna che vi è una ‘accoglienza ecumenica’ che aiuta a riscoprirsi ‘fratelli’, liberando dalla tentazione di qualsiasi idea di divisione, lotta, aggressione, violenza, terrorismo, guerra”. È nello spirito di questa “accoglienza ecumenica”, ricorda il rettore che “Papa Francesco si è incontrato a Bari nel 2018 con i patriarchi ortodossi e cattolici del Medio Oriente, e nel 2020 con i vescovi cattolici del Mediterraneo, favorendo il dialogo fra ‘Chiese sorelle’ e la ‘fratellanza umana’ tra popoli e nazioni diverse”. Padre Distante conclude: “Nemica della pace non è solo la guerra, ma anche l’indifferenza”, insegna Papa Francesco. Per non restare “indifferenti” alla guerra, il 21 dicembre 2022 la Chiesa italiana, rappresentata simbolicamente dal presidente Cei, si è ritrovata sulla tomba di San Nicola per trasformare il desiderio di pace in “preghiera, sofferta, per certi versi drammatica invocazione” (card. Zuppi).

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