Nicaragua: regime vieta le Via Crucis all’aperto. Vescovi Usa chiedono a Biden di adoperarsi per il rilascio del vescovo Álvarez

Il regime del presidente del Nicaragua Daniel Ortega stabilisce una nuova restrizione alla Chiesa cattolica, vietando la tradizionale processione della Via Crucis in tutte le parrocchie del Nicaragua, come riportato dal quotidiano indipendente “El Confidencial”. Durante la Quaresima, e anche il Venerdì Santo, il rito si svolgerà all’interno delle chiese. Sulla situazione della Chiesa nicaraguense e sulla detenzione del vescovo di Matagalpa Rolando Álvarez, condannato a 26 anni, si esprime anche la Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti, attraverso una nota del presidente, mons. Timothy Broglio: “In quest’ora buia, la speranza coraggiosa, la carità e la solidarietà testimoniano la persistente vitalità della fede del popolo del Nicaragua e dei cattolici di tutto il mondo che sostengono i fedeli nicaraguensi. Mi unisco al nostro Santo Padre, Papa Francesco, nella sua esortazione ai responsabili del Nicaragua, affinché ‘attraverso un dialogo aperto e sincero, si possano trovare le basi per una coesistenza rispettosa e pacifica’. Invito inoltre il governo statunitense e gli altri partner a continuare a cercare il rilascio del vescovo Álvarez e il ripristino dei diritti umani in Nicaragua”. Nel frattempo, alcune organizzazioni dell’opposizione nicaraguense hanno espresso la propria gratitudine per la solidarietà di parte della Comunità internazionale nei confronti dei 317 nicaraguensi dichiarati apolidi dalle autorità del Paese centroamericano: “Esprimiamo la nostra gratitudine per il gesto politico e di solidarietà compiuto da Paesi amici come la Spagna, l’Argentina, gli Stati Uniti, il Cile e il Messico per aver offerto la cittadinanza a più di 317 persone esiliate e private della loro nazionalità dalla dittatura di Ortega-Murillo”, hanno dichiarato le organizzazioni in un comunicato.

 

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