Servizi informatici: Corrado (Cei), “recuperare la capacità di relazionarsi, anche sulle autostrade informatiche”

“Ogni epoca determina nuove modalità di accesso al sapere, nuove modalità relazionali. Come non abbiamo avuto paura di non lasciarci interrogare dall’innovazione oggi dobbiamo essere aperti alle nuove domande. La cifra è l’ascolto. Non c’è notizia che non nasca dall’ascolto delle persone e del Creato”. Lo ha detto Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio delle Comunicazioni sociali, intervenendo stamani a Roma al convegno nazionale del SiCei “Costruiamo insieme l’evoluzione digitale delle nostre comunità”. “Non dobbiamo vergognarci di parlare di spiritualità dell’ascolto. Occorre farle spazio e tempo. Non è pura tecnica. Per progettare bisogna sapere ascoltare, bisogna guardare alle radici”.
“In che modo?”, si è chiesto il direttore dell’Ufficio Cei: “Queste giornate oltre a presentare ciò che facciamo, ciò che abbiamo costruito assieme passano dalla formazione che passa dallo scambio relazionale – ha osservato -. Bisogna che recuperiamo la capacità di relazionarsi. Anche sulle autostrade informatiche”. Partendo dal presupposto che “non ci muoviamo perché appassionati di tecnologia o tecnica”, Corrado ha spiegato che “a spingerci è l’evangelizzazione”. “L’unico obiettivo è l’annuncio. In un ambiente digitale che non è qualcosa di contorno o accessorio. Ma è un contesto di vita, soprattutto per le nuove generazioni”. Infine, da parte sua l’incoraggiamento a “essere prossimi” anche nei sentieri digitali. “Dobbiamo imparare che il nostro futuro sarà sempre più integrale e integrato”.

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