Povertà educativa: Catania, un convegno per combatterla attraverso la bellezza

Combattere la povertà educativa a Catania attraverso la bellezza e il fare. I risultati di un anno di lavoro con circa 50 minori in situazione di fragilità scolastica o familiare di due quartieri popolari saranno resi noti in un convegno pubblico che si terrà mercoledì prossimo, 29 novembre, a Catania (ore 18.30, Sala Conferenze del Museo diocesano). Il convegno, sul tema “Il progetto Genius Loci: artigianato e bellezza per vincere la povertà educativa”, si articolerà in due momenti. Il primo dal titolo “Il progetto ‘Di Bellezza Si Vive’” sarà moderato da Giuseppe Di Fazio (direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali dell’arcidiocesi di Catania) e vedrà gli interventi di Giorgia Turchetto (project manager del progetto), Emanuela Fellin (referente scientifico del progetto) e Giulia Pigliucci ( responsabile comunicazione del progetto). Nel secondo momento, sul tema “Fare con la testa, le mani e il cuore”, moderato da Giulia Imbrogiano (junior consultant di On srl), renderanno la loro testimonianza Marco Terranova (architetto di Senzastudio), Pietro Garbagnati (docente della scuola professionale di “Cometa”, Como) e i ragazzi dell’Associazione Cappuccini di Catania. Il progetto “Di Bellezza Si Vive”, che a Catania è stato proposto dall’impresa sociale “On srl” e dall’Associazione Cappuccini Odv – informano i promotori dell’iniziativa – è stato selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Obiettivo del convegno: “Creare, con un percorso di ricerca e di azione sperimentale un metodo educativo originale, validato scientificamente, che dimostri come la bellezza, nel campo dell’arte visiva, della musica, del teatro, della danza, del paesaggio, della cura dei luoghi, rappresenti un’esperienza capace di estendere il potenziale degli individui da un punto di vista emozionale, cognitivo e comportamentale, contrastando la povertà educativa, migliorando le condizioni di vita e, in ultima analisi, riducendo i costi sociali”.

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